Lezioni solo al pomeriggio per i 1400 studenti dell’istituto superiore Marconi (professionale e tecnico, con più indirizzi) di Giugliano, in provincia di Napoli. La vicenda di questa scuola è arrivata al punto di dividere amministratori, studenti, docenti e genitori. E a guadagnarci saranno solo i privati.

Tutto inizia a maggio quando al preside del “Marconi” e al sindaco Nicola Pirozzi giunge l’ordine di sfratto perché la struttura – realizzata subito dopo il terremoto del 1980 – ha bisogno di urgenti lavori di ristrutturazione. Per mesi l’amministrazione, l’ufficio scolastico regionale e la Città Metropolitana hanno provato a trovare una soluzione finché non è spuntata l’ipotesi di trasferire tutti a Melito (un Comune dell’hinterland distante 5-6 chilometri da Giugliano) dove il sindaco Luciano Mottola ha messo a disposizione un edificio finora utilizzato solo in parte e che è dotato di aula magna, cinque laboratori, una palestra. Tuttavia ha bisogno di alcuni lavori di ristrutturazione, per una spesa totale – spiega a ilfattoquotidiano.it il sindaco Mottola – 138mila euro di spesa.

La soluzione non soddisfa i genitori degli studenti che dovrebbero sostenere le spese per il trasporto. Non piace nemmeno agli amministratori. Così ripartono le trattative e le riunioni. Infine la soluzione: i 1400 ragazzi saranno divisi tra gli altri quattro istituti superiori di Giugliano dove seguiranno le proprie lezioni di pomeriggio, fino a quando – dopo le vacanze di Natale – non saranno pronti altri locali, sempre sul territorio comunale, idonei a ospitarli in orario mattutino. La soluzione temporanea costringerà giocoforza a dividere le classi, anche tra quelle appartenenti allo stesso indirizzo (ce ne sono parecchi tra moda, grafica e audiovisivi, meccanica).

Nel frattempo la Città Metropolitana di Napoli metterà mano all’ex scuola San Felice e all’ex caserma della Guardia Finanza investendo oltre 300 milioni di euro per poi pagare anche un canone annuo di circa 100mila euro ciascuno. “Siamo soddisfatti della soluzione raggiunta – hanno affermato in una nota congiunta il consigliere delegato all’edilizia scolastica, Salvatore Cioffi, e la consigliera delegata alla programmazione scolastica della Città Metropolitana, Ilaria Abagnale – che consentirà alle studentesse e agli studenti del ‘Marconi’ di iniziare regolarmente l’anno scolastico senza doversi spostare in altri comuni, evitando così seri problemi di spostamenti”.

Indignato, invece, il sindaco di Melito: “Sono vicino e solidale ai ragazzi che dopo due anni di lezioni in dad dovranno per una scelta politica scellerata rinunciare a qualsiasi attività socio ricreativa pomeridiana per andare a scuola – dice a ilfatto.it – Ancora più grave il fatto che la Città Metropolitana investa su edifici privati anziché riammodernare una scuola pubblica vicina. Mi appello al sindaco di Napoli Gaetano Manfredi (presidente della Città Metropolitana, ndr) qui stiamo parlando di una spesa che potrebbe configurare come danno erariale”.

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