Alessandro Puliti è stato nominato amministratore delegato di Saipem dopo che Francesco Caio ha rassegnato le dimissioni “ritenendo completato – con il risultato della semestrale – il suo apporto al riorientamento e rilancio della società”. L’ex ad di Poste italiane riceverà una buonuscita di 3,3 milioni di euro tra 650mila euro di preavviso, 1,9 milioni di incentivo all’esodo e 700mila euro a titolo di patto di non concorrenza e non sollecitazione. Durante la sua gestione il valore dei titoli della società delle infrastrutture petrolifere partecipata da Eni e Cdp, fresca di aumento di capitale da 1,4 miliardi dopo le maxi perdite del 2021, è sceso da 9 euro a 0,7.

Lo scorso gennaio Saipem ha dovuto annunciare di attendersi un rosso superiore a un terzo del capitale sociale a causa di effetti della pandemia, aumento dei costi delle materie prime e colli di bottiglia logistici che hanno impedito di portare avanti le commesse come da previsioni. Di qui la necessità della ricapitalizzazione, andata in porto a luglio con grande difficoltà: il mercato ha sottoscritto solo il 70% delle nuove azioni offerte e la raccolta si è fermata a 1,4 miliardi contro i 2 attesi.

Una nota della società dice che il Consiglio di amministrazione ha “preso atto che Francesco Caio ha contribuito a reagire alle criticità emerse in sede della backlog review avviata dal management in relazione alle commesse acquisite negli anni scorsi, backlog review che ha evidenziato, a causa del perdurare del contesto pandemico e dell’aumento dei costi delle materie prime e della logistica, un significativo deterioramento dei margini economici a vita intera di alcuni progetti” e “a seguito della cessazione del rapporto giuridico di amministrazione e con esso dell’incarico di amministratore delegato, tenuto conto del vincolo di inscindibilità convenuto fra le parti, ha deliberato di esercitare il recesso dal rapporto di lavoro subordinato dirigenziale con Francesco Caio in coerenza con quanto stabilito nell’accordo del 29 luglio 2021, con pagamento dell’indennità sostitutiva del preavviso nella misura massima prevista dalle policy aziendali e dal contratto collettivo”.

Articolo Precedente

Extraprofitti, il governo deve correggere la norma mal scritta. Eni rifà i calcoli e il conto da pagare triplica a 1,4 miliardi

next
Articolo Successivo

Tetto al prezzo dell’energia russa, tutti i limiti di una manovra che non fa i conti con le divisioni tra i Paesi compratori

next