Negli ultimi anni il turismo russo e ucraino a Forte dei Marmi, località marittima toscana, ha toccato numeri altissimi: nel 2019, prima della pandemia da Covid e della guerra in Ucraina si contavano circa 29.000 presenze russe e 5.000-6.000 presenze ucraine, ha dichiarato il presidente di Federalberghi Forte dei Marmi Paolo Corchia a ilfattoquotidiano.it.

Tra le tante preoccupazioni nate dall’invasione russa dell’Ucraina, per Forte dei Marmi c’era anche quella di non sentir più parlar russo in stabilimenti balneari, alberghi, ristoranti e boutique. “Oggi siamo lontani dalle cifre del 2019”, continua Corchia, “ma lo siamo perché sono stati gli anni del Covid a far diminuire questi numeri, con la mancanza dei voli, del riconoscimento del vaccino russo, tutto questo ha portato ad una forte riduzione dei numeri nel 2020, ad una leggera ripresa nel 2021, e oggi però posso dire che i numeri del 2021 sono rimasti costanti”.

La guerra quindi non avrebbe, contrariamente alle previsioni, scalfito il turismo russo a Forte dei Marmi. “Nella stagione estiva del 2021 i russi negli alberghi erano tra i 4.300 e i 4.400 e credo i numeri di quest’anno saranno in linea con quelli del 2021, anche se le stime esatte le si potranno fare a fine stagione”. E ha aggiunto: “Però c’è da fare una constatazione: qui vivono stabilmente, anche durante l’inverno, qualche centinaio di russi, che hanno spesso il doppio passaporto e che sono venuti ad abitare qui con la famiglia, come anche alcune decine di ucraini. Anche durante l’inverno a Forte dei Marmi si sente parlare russo, nelle boutique, in giro dalle signore con i passeggini”.

Questa presenza radicata russa porta poi con sé tanto del turismo stagionale: “Negli alberghi di Forte i russi ci sono, perché essendo così forte la presenza di case, alberghi e stabilimenti comprati da loro, molti vengono a trovarli, li raggiungono da tutta Europa e, chi può, arriva anche attraverso Dubai o Istanbul”. Cocchia aggiunge che sono state registrate presenze russe negli alberghi di Forte dei Marmi anche a Pasqua, in un periodo di particolare tensione internazionale per il conflitto. Anche i gestori degli stabilimenti balneari confermano che il turismo russo non ha risentito della guerra: Carmela Pampaloni, titolare del Bagno Annetta, sostiene convintamente che “la guerra non ha assolutamente inciso sulle presenze russe a Forte dei Marmi. Sono pochissimi quelli che non sono potuti venire” e spiega che “in spiaggia c’è una serena convivenza: russi e ucraini mangiano nella stessa sala, sono vicini di tavolo. Nel nostro stabilimento abbiamo alcuni clienti russi che vivono qua quasi tutto l’anno e alcuni di loro stanno ospitando degli ucraini, signore con bambini, che poi portano a mangiare qua da noi a loro spese: si respira una bella atmosfera. Dicevano che i russi non sarebbero più venuti al Forte, ma sono tornati tutti”.

Il fenomeno del turismo russo a Forte dei Marmi risale agli anni ‘90, quando cominciarono a frequentare la Versilia, e Forte dei Marmi nello specifico, alcuni grandi registi russi tra cui Andrej Konchalovsky (tra i suoi film più noti, Paradise, 2016 e Le notti bianche di un postino, 2014), figure istituzionali (il governatore di Mosca Boris Vsevolodovič Gromov) e altri personaggi celebri. “Passata quella stagione”, ha raccontato Corchia, “sono arrivati gli archistar e da allora è nato il fenomeno Forte dei Marmi”.

A frequentare la località della Versilia non sono però gli oligarchi, precisa il presidente di Federalberghi del Forte, “infatti non abbiamo avuto sanzionati celebri, con l’eccezione di Tinkov. Qui siamo in presenza di un ceto sociale alto, che ama vivere all’occidentale e che è molto prudente nel pronunciarsi su quello che succede. La mia personale impressione è che siano ben contenti di vivere all’occidentale e che sarebbero ben felici che tutto finisse o che nulla fosse mai cominciato”.

Che cosa amano i russi di Forte dei Marmi? “La qualità di vita, solitamente non sono particolarmente interessati alle città d’arte – anche se un giro a Firenze lo fanno ogni stagione – ovvero la grande spiaggia, gli spazi che Forte dei Marmi offre. E lo si vede anche dal fatto che negli anni si sono adattati ai ritmi e alle usanze del posto, come il muoversi quasi esclusivamente in bicicletta”. E facendo un bilancio generale sugli impatti che hanno avuto prima la pandemia, poi la guerra, conclude: “La domanda è se siamo andati in crisi, rispondo con certezza assolutamente no: non solo Forte dei Marmi, tutto il mare toscano ha resistito bene in questi anni difficili, grazie al turismo italiano e a quello europeo”.

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