Sarà Alberto Stancanelli, consigliere della Corte dei Conti e attuale capo di gabinetto del ministro delle infrastrutture Enrico Giovannini, il nuovo capo di gabinetto di Roberto Gualtieri dopo le dimissioni di Albino Ruberti, che ha lasciato in seguito alla diffusione del video in cui è protagonista di una violenta lite per strada, con urla e minacce. Il sindaco di Roma ha fatto sapere che procederà “oggi stesso a richiedere l’autorizzazione al Presidente della Corte dei Conti per rendere formalmente operativo quanto prima il nuovo incarico”.

Stancanelli è “un tecnico esperto, che conosce a fondo l’amministrazione di Roma Capitale”, scrive Gualtieri in una nota, “e con cui ho avuto modo di collaborare in modo eccellente nella sua attuale veste di Capo di Gabinetto del ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini, e prima della ministra Paola De Micheli, e anche per questo gli avevo già conferito l’incarico di consulente giuridico del Sindaco”. L’ex ministro dell’Economia ha nuovamente ringraziato Ruberti “per lo straordinario lavoro svolto in questi mesi”.

Intervistato dalla Stampa, Ruberti commenta il video – in cui grida, fra le altre cose, “io vi ammazzo” – e si giustifica dicendo che si è trattato di una discussione dai toni feroci ma “non c’era niente di inconfessabile“. “Il calcio è stato il motivo scatenante che ha aperto sul momento una ulteriore reazione mia, certamente esagerata nelle parole – è la spiegazione – sono frasi che non mi rispecchiano, ma sono assolutamente fuori luogo, anche se estrapolate da un contesto privato”. Vladimiro De Angelis, fratello di Francesco De Angelis, ex europarlamentare Pd, gli avrebbe detto “me te compro”. Ma la corruzione non c’entra, assicura Ruberti. “Chi mi conosce sa che sono una persona per bene, onesta e dalla quale sicuramente non c’è nulla da temere”. Si parlava di questioni legate ad “una normale collaborazione politica” – aggiunge Ruberti – che aveva a che fare anche con “la collaborazione sulle Regionali. Ma nulla legato a richieste o cose improprie. Se ci fossero state sarei stato il primo a denunciare”. “Vladimiro – prosegue Ruberti nella ricostruzione della lite in un’intervista al Corriere della Sera – era intervenuto per sedare la rissa e, dal suo punto di vista di uomo d’affari, era una perdita di tempo per una stupidaggine. Da lì la frase ‘mi ti compro'”. E ancora: “Il giorno dopo ho chiesto scusa. È una cosa ormai chiarita, vecchia di due mesi. Dispiace sia stata tirata fuori ora. Mi sono dimesso per evitare strumentalizzazioni”.

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