“Credo in un fisco equo. Credo in pensioni dignitose”. La nuova campagna di comunicazione della Lega per la corsa elettorale delle Politiche del 25 settembre punta tutto sul “nuovo” slogan dagli evidenti richiami religiosi. Dopo avere invaso l’Italia da Nord a Sud con manifesti e camion “vela” in giro per le strade, mantenendo il mistero e l’anonimato, venerdì sera uno spot ha svelato la paternità dell’iniziativa, con tanto di proiezioni a Milano, Lampedusa e Roma. Un messaggio “rivoluzionario”, viene detto nel nuovo spot.

Ma è davvero così tanto innovativo? In realtà è la Lega ad avere copiato se stessa dopo 22 anni. “Credo in un fisco più equo. Credo in un sistema pensionistico più vantaggioso”, recitava lo spot della “Lega Nord – Padania” per le elezioni regionali del 2000. Tra foto generiche di lavoratori, migranti e montagne, torna costantemente la parola “Credo” mentre vengono passati in rassegna i punti salienti del programma del Carroccio: fisco, lavoro, pensioni, sicurezza, immigrazione… Praticamente l’ultima trovata di Matteo Salvini è una copia leggermente modificata del vecchio spot. Unica differenza, di non poco conto, il riferimento alla Padania. Oggi non si parla di “più risorse per le imprese e i lavoratori del Nord” e il finale “Pretendiamo di essere padroni a casa nostra. Fai la volontà del Nord, scegli di essere libero. Vota Lega Nord Padania”, si trasforma in “Credo nell’Italia, credo negli Italiani“. Praticamente, è cambiato solo il target di riferimento. Da citare anche che la parola “Credo” è stata già usata anche da La destra di Storace per la candidatura di Santanchè nel 2008.

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