Da Le Castellet a Budapest, dal Gp di Francia a quello di Ungheria. Se Sebastian Vettel ha annunciato a sorpresa l’addio dal Circus a fine stagione, Charles Leclerc non vede l’ora di mettere da parte l’errore in curva 11 di domenica scorsa, ridandoci dentro sulla sua Ferrari F1-75 nel tentativo di accorciare il divario in classifica piloti da Max Verstappen, lontano 63 punti. Al’Hungaroring, questa domenica, si disputerà l’ultima gara prima della sosta estiva, con la F1 che tornerà poi a Spa, in Belgio, il 28 agosto. Una pista stretta e tra le più corte del Mondiale (4.381 metri), fatta di curve che si intervallano a brevi rettilinei: il più lungo è quello di 900 metri prima di curva 1, uno dei pochi punti di sorpasso del tracciato situato a una quindicina di km da Budapest. Chi è favorita tra Ferrari e Red Bull per il Gran Premio?

L’Ungheria può essere dalla parte della Ferrari
Tutti i team dovranno tirar fuori un buon bilanciamento aerodinamico e un assetto meccanico preciso, per evitare che le monoposto scivolino mettendo in crisi le gomme. E come oramai si sa da inizio stagione, la F1-75, abilissima nelle curve di medio-alto carico per poi uscire veloce grazie a un’ottima trazione, dovrebbe averne di più rispetto alla Red Bull, che invece si esalta sui rettilinei. Il tutto seppur nelle ultime gare si è vista una Rossa che non ha nulla da invidiare alla vettura anglo-austriaca, grazie anche agli aggiornamenti portati nelle ultime gare: l’ala posteriore ad hoc introdotta in Canada e rivista in Francia, oltre all’ingresso cambiato dei canali venturi (i condotti sotto alle vetture a effetto-suolo, che le tengono schiacciate a terra, ndr) e a dei nuovi deviatori di flusso dietro alle ruote anteriori, per spingere così verso l’esterno le turbolenze, ridurre il porpoising (il noto saltellamento sul dritto) e la resistenza all’avanzamento.

Motore poco stressato, velocità poco superiori ai 200 km/h per la gara
Novità, sia in Austria che al Paul Ricard, che hanno mostrato in pista una Ferrari nettamente più in forma della Red Bull, costretta nel rivedere la parte anteriore del fondo dopo gli aggiornamenti portarti a Silverstone, non ritrovando, al momento, quell’equilibrio visto prima del gara in Gran Bretagna. Una vittoria di Maranello in Ungheria al termine dei 70 giri di gara domenica è quindi possibile, seppur il team dovrà mostrarsi reattivo sia nella strategia che nell’assetto, su una pista dove, secondo i dati Brembo, la velocità media sul giro è inferiore ai 205 km/h in gara e dunque non dovrebbe stressare molto il motore (l’affidabilità è finora in stagione uno dei punti deboli del Cavallino). Lo stesso team principal Ferrari, Mattia Binotto, ha parlato dopo la gara in Francia di un team che “ha tutte le carte in tavola per fare doppietta”, risultato che terrebbe aperte le lotte nelle classifiche Piloti e Costruttori.

La frenata più impegnativa in curva 1
Un circuito mediamente impegnativo per i freni, date le non alte velocità: per i piloti, le staccate più impegnative sono sicuramente alle curve 1, 2 e 12. La prima svolta, in fondo al rettilineo principale, è quella più impegnativa — si passa da 321 a 95 km/h in 118 metri, per una pressione esercitata sul freno di 142 kg — proprio dove, nel 2021, c’è stata la mega-carambola del primo giro che ha messo fuori l’Aston Martin di Lance Stroll, la Ferrari di Leclerc, la Red Bull di Sergio Pérez, la Mercedes di Valtteri Bottas e la McLaren di Lando Norris. Allora venne danneggiata gravemente anche la RB16-B di Max Verstappen, in particolare al fondo, con il nono posto finale dell’olandese a fine gara. A sorpresa, arrivò il primo successo dell’Alpine di Esteban Ocon, davanti a Lewis Hamilton e alla SF21 di Carlos Sainz.

Occhio al maltempo
Seppur l’asfalto dell’Hungaroring sia poco abrasivo e prevalentemente liscio, i piloti dovranno essere attenti nel gestire le gomme alla giusta temperatura, soprattutto in fase di trazione. Per l’occasione, Pirelli ha scelto la gamma media come in Francia: la C2 gialla media, C3 rossa soft e C4 bianca hard. Occhio anche all’incognita maltempo: dopo il gran caldo e il sole al GP Francia, le previsioni ci dicono che la pioggia è certa sia di sabato – seppur non dovrebbe interessare l’ora delle qualifiche, dalle 16 alle 17 – che di domenica intorno alle 14 di pomeriggio, un’ora prima dunque dell’inizio della gara. E su pista umida, con un via come quello di anno scorso, tutto può veramente accadere.

Classifica Piloti: Verstappen 233 punti, Leclerc 170, Pérez 163, Sainz 144, Russell 144, Hamilton 127, Norris 70, Ocon 56, Bottas 46, Alonso 37, Magnussen 22, Ricciardo 19, Gasly 16, Vettel 15, Schumacher 12, Tsunoda 11, Zhou 5, Stroll 4, Albon 3 e Latifi 0.

Classifica Costruttori: Red Bull 396, Ferrari 314, Mercedes 270, Alpine 93, McLaren 89, Alfa Romeo 51, Haas 34, AlphaTauri 27, Aston Martin 19 e Williams 3.

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