Al termine dell’incontro con le popolazioni native del Canada a Maskwacis, il capo indigeno Wilton Littlechild, sopravvissuto all’ex scuola residenziale Ermineskin presso la quale si è svolta la cerimonia, ha donato al Papa un copricapo da capo indiano, ponendoglielo solennemente sul capo al suono dei tamburi e di un canto tradizionale autoctono, tra i forti applausi dei presenti. Bergoglio lo ha tenuto in testa per qualche istante. “Sono qui perché il primo passo di questo pellegrinaggio penitenziale in mezzo a voi è quello di rinnovarvi la richiesta di perdono e di dirvi, di tutto cuore, che sono profondamente addolorato – ha detto Papa Francesco – chiedo perdono per i modi in cui, purtroppo, molti cristiani hanno adottato la mentalità colonizzatrice delle potenze che hanno oppresso i popoli indigeni. Sono addolorato. Sono affranto. Chiedo perdono, in particolare, per i modi in cui molti membri della Chiesa e delle comunità religiose hanno cooperato, anche attraverso l’indifferenza, a quei progetti di distruzione culturale e assimilazione forzata dei governi dell’epoca, culminati nel sistema delle scuole residenziali”.

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