Dopo un complicato tour de force in Medio Oriente, il presidente americano Joe Biden è tornato a Washington dove ha risposto alle domande dei giornalisti sui risultati portati a casa. Ma non solo. La questione che ha tenuto banco in questi giorni e che ha caratterizzato la visita di Biden, è stato l’incontro con il principe ereditario saudita, Mohammed bin Salman. L’immagine dei due che si salutano con il pugno, il modo ormai convenzionale in cui ci si saluta a causa del covid, è apparsa sui giornali e le televisioni di mezzo mondo. Ma cosa c’è dietro quella scena, e quelle immagini che ritraggono i due seduti allo stesso tavolo durante il meeting del Consiglio di Cooperazione del Golfo a Gedda? Le versioni sono contrastanti. Secondo il ministro degli esteri saudita Adel al-Jubeir, che ha parlato ai microfoni della Cnn, “ne è uscito un incontro con un leader chiave della regione dove, credo, è stata rinvigorita la partnership strategica tra Arabia Saudita e Stati Uniti”. Mentre, in un’altra intervista rilasciata a Fox News- l’emittente televisiva americana vicina al partito Repubblicano-, al-Jubeir, ha dichiarato di non aver sentito il presidente Joe Biden accusare il principe ereditario bin Salman per l’omicidio del giornalista saudita, Jamal Khashoggi. La risposta di Biden non si è fatta attendere e, alla domanda se il ministro degli esteri di Riad dicesse la verità , ha risposto con un secco “No”.

La tappa saudita del viaggio di Biden in Medio Oriente, è stata segnata dalle polemiche relative alla opportunità che Biden andasse in Arabia Saudita e incontrasse il futuro re Mohammed bin Salman, accusato dallo stesso presidente americano di essere il mandante dell’omicidio del giornalista Jamal Khashoggi. Venerdì sera, il capo della Casa Bianca aveva dichiarato di aver rinfacciato al principe saudita l’accaduto senza mezzi termini. Bin Salman ha subito replicato dicendo che “anche gli Stati Uniti sbagliano sui diritti umani”, facendo riferimento al caso dell’uccisione della giornalista palestinese, Shireen Abu Akleh, in un raid israeliano nel campo profughi a nord di Jenin, in Cisgiordania. Il principe saudita ha colto la palla al balzo per ricordare che nessuno in quel caso, nemmeno gli Stati Uniti, hanno fatto qualcosa per fare luce sul caso, di cui proprio l’esercito israeliano sarebbe responsabile. Nonostante le schermaglie sui diritti civili che continuano anche a distanza, Biden alla fine è riuscito a farsi assicurare dall’Arabia Saudita un aumento della produzione di petrolio e la riapertura dello spazio aereo sul suo territorio per tutti i vettori, mettendo fine al bando dei voli da e per Israele, sugellato dal volo dello stesso Biden da Israele a Riad.

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