L’ultimo attacco di Dmitri Medvedev all’Occidente punta sui luoghi comuni. E tira in ballo direttamente Draghi, Scholz e Macron. L’ex vicepresidente russo ha criticato aspramente la visita congiunta dei capi di stato di Francia, Germania e Italia a Kiev e per farlo ha insultato direttamente i protagonisti del viaggio e della foto simbolo circolata in queste ore: “I fan europei di rane, salsicce di fegato e spaghetti” amano visitare Kiev “con zero utilità” ha scritto Medvedev su Twitter, sottolineando che i leader Ue prometteranno all’Ucraina “l’adesione all’Ue e vecchi obici, si leccheranno i baffi con l’horilka” (una vodka ucraina, ndr) e torneranno a casa in treno, come 100 anni fa”. E ancora: “Tutto va bene. Ma non avvicinerà l’Ucraina alla pace. Il tempo scorre”. Accuse sferzanti, con tanto di luogo comune a corredo, che seguono di qualche giorno altre uscite scomposte dell’ex numero uno di Mosca.

15 giugno – Neanche 24 ore fa, del resto, Medvedev ha detto di dubitare che l’Ucraina esisterà ancora “tra un paio di anni”. Secondo quanto riportato dalla Tass, in un post su Telegram l’attuale vice capo del Consiglio di sicurezza russo ha fatto riferimento a una notizia, diffusa sui social, secondo cui l’Ucraina “cerca di ottenere gas dai suoi sponsor d’oltremare pagandolo in due anni”, perché altrimenti il prossimo inverno “si congelerà”. “L’unica domanda è: “Chi ci dice che l’Ucraina esisterà ancora tra due anni?”, ha affermato Medvedev.

7 giugno – Ancora peggio ciò che ha detto Medvedev il 7 giugno scorso su Telegram, quando ha promesso che farà di tutto per far sparire “i nemici della Russia”: “Mi viene spesso chiesto perché i miei post su Telegram sono così duri. La risposta è che li odio – ha scritto l’ex presidente – Sono bastardi e imbranati. Vogliono la nostra morte, quella della Russia. E finché sarò vivo farò di tutto per farli sparire“. Parole che seguono quelle scritte, sempre sul canale di messaggistica, soltanto lunedì, quando l’ex presidente della Federazione russa si è scagliato contro la Commissione europea per l’adozione del sesto pacchetto di sanzioni, “sicuramente per fare a pezzi l’economia russa”.

Sull’embargo petrolifero graduale, l’ex delfino di Putin ha commentato che “non c’è modo di abbandonare immediatamente il nostro petrolio. Ora gli europei dovranno setacciare il mondo alla ricerca di materie prime della stessa qualità. In tal modo – ha detto – dovranno affrontare una carenza di alcuni tipi di carburante, come il diesel, necessario per i camion e le attrezzature agricole. E sanno che dovranno ancora trovare schemi ‘grigi’ per ottenere le nostre materie prime, in qualche modo pagarle, aggirando le loro stesse idiote sanzioni. E questo – ha concluso – nonostante i camionisti siano già in sciopero in Italia, Polonia e Ungheria e abbiano bloccato l’ingresso di auto straniere. Le autorità bastarde di Varsavia si sono rifiutate del tutto di fornire materie prime all’Ucraina”.

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