Il battaglione Azov parla dall’acciaieria, roccaforte della resistenza ucraina a Mariupol, e lo fa tramite una conferenza stampa online. “Ci sono molti militari feriti da evacuare ma combatteremo fino alla fine”, fa sapere il comandante Denis ‘Radis’ Prokopenko. “Ora i nostri politici stanno provando a negoziare con quegli animali. Ma non ricordano cosa hanno fatto? Non possiamo parlare con questa gente. Il nostro obiettivo è eliminare la minaccia. Qui stiamo difendendo il mondo libero. Non stiamo difendendo solo l’Ucraina, ma anche il mondo libero”, aggiunge. Gli fa eco il suo vice, Svyatoslav Kalina Palamar: “Le forze di Mosca stanno continuando a bombardare l’area e stanno cercando di assaltare l’impianto”. Quest’ultimo aggiunge, poi, di non poter confermare che tutti i civili siano stati evacuati dal sito, come dichiarato invece dal governo di Kiev. Commenta e respinge poi le affermazioni del Cremlino, secondo cui il battaglione sta usando le persone all’interno dell’acciaieria per proteggersi: “I russi ci accusano di usare civili come scudi umani. Se si comincia a seguire la loro prospettiva, tutto questo diventa logico, ma pensiamo alla prospettiva dei civili che vedono i bombardamenti indiscriminati sulla città. Trovano rifugio solo qui. Questo doveva essere solo un campo di battaglia, senza civili. Per noi è stato scomodo avere civili accanto a noi ma dovevamo proteggerli, abbiamo provato ad allontanarli dalle posizioni militari, il più possibile”, ha aggiunto. “La situazione è chiara per tutti, la propaganda russa funziona bene ma solo per i russi”, ha sottolineato.

“Noi siamo consapevoli che potremmo morire in qualsiasi momento, stiamo provando a vivere con onore. I nostri contatti con il mondo esterno potrebbero essere sempre gli ultimi. Siamo accerchiati, non possiamo andare via, in nessuna direzione”, ha proseguito Palamar. “Abbiamo rinunciato alle priorità della difesa personale. Non sprecate i nostri sforzi perché stiamo difendendo il mondo libero a un prezzo molto alto”.

Ha poi continuato facendo un bilancio delle settimane passate e facendo appello alle istituzioni: “Negli ultimi due mesi e mezzo abbiamo dimostrato che possiamo fare cose impossibili. Il nostro obiettivo è difendere la vita delle persone. Ora voi governi fate il vostro dovere, insegnate agli altri a fare cose impossibili”. “È l’unica esperienza del mondo, abbiamo lottato contro un nemico superiore, molto più forte di noi. Ora noi dobbiamo difendere il Paese, non esportare la guerra ma aiutare gli altri a difendersi”. E sulle sanzioni commenta: “Non sono efficaci e gli aiuti militari non sono sufficienti. Non ne so molto di aiuti economici, lavoro nell’esercito, il mio lavoro è eliminare la minacce. Servono armi, munizioni, più addestramenti, più aiuti a livello logistico”, ha aggiunto. “Possiamo sempre fare meglio, anche per l’Europa, perché l’Ucraina è lo scudo d’Europa”.

Nel frattempo, il responsabile dell’intelligence del reggimento Azov, Ilya Samoilenko, ha detto che sono “più di 25mila le persone morte a Mariupol, in gran parte civili”, nel sud dell’Ucraina, assediata dalle forze armate russe. E ha rilanciato: “Arrendersi non è un’opzione”, “la resa per noi è inaccettabile. Non possiamo fare un così grande regalo al nemico. Essere catturati, per me, significa essere morti. Stiamo combattendo contro un aggressore, il nemico che porta terrore in Ucraina, contro la sua barbarie”. Samoilenko ha aggiunto che i difensori della città portuale potranno salvarsi “se il nostro comandante in capo non commetterà errori nella difesa delle regioni del Sud”. Si riferisce, ha chiarito, a “Kherson, Berdyansk e Melitopol: “Il problema principale è l’occupazione di queste città. Siamo militari, il nostro lavoro – ha aggiunto – è difendere il Paese, eseguire gli ordini e risolvere i problemi. Qui abbiamo un compito davvero serio: difendere la città. Facciamo un grande lavoro e speriamo di essere salvati, anche se a Putin non piace che chiediamo il supporto a tutto il mondo”. Il responsabile dell’intelligence del reggimento Azov ha sottolineando anche il ruolo della “donne militari che combattono qui e sono davvero molto forti”. Il peggio, ha specificato, “è quando i carri armati sparano sui civili e quando vengono colpiti dalle bombe”. Samoilenko ha spiegato che i russi “durante la notte sparano con i missili Grad contro il centro della città e i civili devono cercare un posto dove nascondersi”. “Questa – ha concluso – è la parte sporca della guerra”.

Sul fronte opposto, le forze russe hanno cominciato ad allestire una nuova postazione per il fuoco di artiglieria e dei cecchini sulla collina delle scorie (la cosiddetta ‘Slag Mountain’) dell’acciaieria Azovstal subito dopo l’inizio del coprifuoco alle 7:00 ora locale (le 8:00 in Italia): lo ha reso noto il consigliere del sindaco di Mariupol, Pavlo Andriushchenko, sottolineando che le truppe di Mosca hanno utilizzato il coprifuoco per rafforzare le loro posizioni in vista di un attacco all’acciaieria. Lo riportano i media ucraini.

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