“Mi ha sorpreso la posizione dell’Italia, in prima fila contro la Russia. Pensavo sapesse distinguere il nero dal bianco”. Parla così a Zona Bianca, su Rete4, il ministro degli Esteri russo, Serghej Lavrov, nella sua prima intervista a una tv europea dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Un’intervista durata oltre mezz’ora nella quale alle domande da studio sono seguite delle lunghe risposte senza mai un’interruzione, anche quando sono state dichiarate falsità già smentite dai fatti, come ad esempio la negazione dei crimini di Bucha, che il conduttore solo in parte è riuscito a contestualizzare. Un continuo attacco nei confronti del blocco a sostegno dell’Ucraina di Zelensky, definito un filo-nazista anche se di origine ebraica “perché anche Hitler aveva origini ebraiche“, dell’Unione europea, degli Stati Uniti e anche dei media occidentali. Ma ripete che nelle intenzioni del Cremlino non c’è quella di un cambio di regime a Kiev: “Quella è una specialità degli Stati Uniti“. Tregua dal 9 maggio? “I nostri soldati non programmano le loro azioni in base a una data”.

L’intervista inizia però da quello che è il tema che preoccupa maggiormente i cittadini di tutto il mondo, la possibilità di una guerra nucleare. Su questo, il ministro sembra voler tranquillizzare l’opinione pubblica, sostenendo di essere stato “travisato” e di non aver mai fermato gli sforzi per evitare la Terza Guerra Mondiale, che significherebbe conflitto nucleare. E anche su questo accusa Kiev: “Hanno iniziato loro a ripetere di aver commesso un errore ad aver rinunciato al nucleare”. E secondo il ministro sono sempre gli ucraini ad aver fatto naufragare un accordo raggiunto dopo un mese dall’inizio del conflitto. Dopo l’incontro di Istanbul il 29 marzo tra delegazioni russa e ucraina, ha sostenuto, Kiev si era detta pronta ad “accettare la neutralità” e il fatto che un accordo “non dovesse riguardare il futuro della Crimea e del Donbass“. Cosa che la Russia aveva “apprezzato”. Poi “ha cambiato posizione e ora cerca di condurre le trattative in direzione diversa”. E ha poi definito il governo ucraino “uno strumento degli estremisti nazisti e del governo degli Stati Uniti”, fino a sostenere che “la nazificazione esiste. Zelensky è ebreo? Anche Hitler aveva origini ebree, i maggiori antisemiti sono proprio gli ebrei“.

Pesanti accuse anche nei confronti del governo e dei media italiani. Lavrov, a precisa domanda, ha affermato che “l’Italia è in prima fila contro la Russia, ci siamo sorpresi, ci sembrava che il popolo italiano avesse un approccio un po’ diverso e sapesse distinguere il bianco dal nero. Ci sono stati politici e media italiani che sono andati oltre, l’ambasciata ha trasmesso il materiale ed è stato aperto un procedimento per violazione del diritto da parte dei media italiani. Io ho un bellissimo rapporto con il popolo italiano, non è questo in discussione”. E sulla possibilità di pagare il gas russo con dollari o euro, ha ribattuto che i Paesi europei, come l’Italia, devono pagarlo in rubli perché “hanno rubato” a Mosca le sue riserve valutarie in dollari e euro depositate presso le banche europee, imponendo un congelamento nell’ambito delle sanzioni. “Voi pagherete comunque nella valuta prevista dai contratti – ha aggiunto – ma le forniture verranno considerate pagate quando queste somme saranno state convertite in rubli, che non possono essere rubati. Per gli acquirenti non cambierà nulla, pagheranno stesse somme previste dai contratti”.

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