In poche ore Netflix ha ridotto il suo valore di borsa di 60 miliardi di dollari, una discesa a rotta di collo con un calo del 40% ed oltre e una capitalizzazione scesa sotto i 100 miliardi. Nel tonfo Netflix trascina con se concorrenti come Disney (- 5%), Roku (- 4%), Spotify (- 8%). I dati trimestrali comunicati ieri sono stati ben al di sotto delle attese. I ricavi e gli utili inferiori alle previsione ma, soprattutto, il primo calo degli abbonati dal 2011 (meno 200mila) quando gli analisti si attendevano un incremento di 2,6 milioni di utenti. Nonostante il calo degli abbonati i ricavi sono saliti a 7,8 miliardi di dollari, circa 600 milioni in più dello stesso periodo del 2021 mentre gli utili che sono scesi da 1,7 a 1,6 miliardi. Gli abbonati sono in tutto circa 221 milioni, il calo di 200mila è poca cosa (l0 0,1%) ma è il segnale di inversione di rotta che preoccupa anche perché la società si attende di perdere altri 2 milioni di utenti tra aprile e giugno prossimo.

Un campanello d’allarme era squillato due giorni fa in Inghilterra dove la società di analisi dati Kantar ha segnalato come nei primi tre mesi dell’anno 1,5 milioni di inglesi hanno cancellato 1,5 milioni di abbonamenti a piattaforme come Disney Plus, Apple Tv e , appunto, Netflix. Secondo la ricerca la ragione principale è stata la volontà di risparmiare denaro a fronte dell’inflazione in salita (7% a marzo) e quindi della perdita di potere d’acquisto. Ci sono altri fattori che possono spiegare in tutto o in parte l’emorragia di utenti. La percezione di una “fine” della pandemia e il conseguente venir meno di periodi di chiusura in casa potrebbe aver indotto alcuni abbonati a non rinnovare. Una concorrenza più agguerrita tra piattaforme. C’è un qualche effetto diretto della guerra: lo stop alle trasmissioni in Russia è costata a Netflix 700mila abbonati. Altri 600mila hanno abbandonato dopo che sono salite le tariffe in Canada e negli Stati Uniti. Tra i rimedi ipotizzati c’è quello di proporre offerte più economiche ma con inserzioni pubblicitarie. E’ già qualche mese che le cose non vanno più bene come un tempo. Lo scorso gennaio Netflix aveva avvisato che le nuove sottoscrizioni stavano rallentando. Le azioni, dopo aver raggiunto un massimo storico di 690 dollari alla fine di ottobre 2021 sono scese fino a 348 dollari, quasi dimezzate.

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