Al di là del fiume, negli uffici di un vecchio palazzo dell’epoca d’oro dell’Unione Sovietica, alcune donne si muovono freneticamente tra le stanze. In una di queste la porta si apre e si chiude centinaia di volte al giorno ed è sempre presidiata: qui si ragiona su approvvigionamenti, numeri, contatti e arrivi umanitari da tutto il mondo. E così negli inventari improvvisati, tra i pannolini e i barattoli di pomodoro, ci sono anche mostrine e gradi di stoffa: se ne trovano migliaia su uno scaffale da ufficio legati a mazzetti con una molla, ma si cercano sempre più giubbotti anti-proiettili, elmetti militari, razioni K e kit medici per i soldati. L’ultimo avamposto che garantisce sostegno e approvvigionamenti alla difesa dell’Est si trova a Dnipro: la città che da un lato tende la mano ai profughi e dall’altro arma il braccio della resistenza.

Video Ansa/Lorenzo Attaniase

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