Le forze dell’ordine hanno catturato a Pesaro Federico Pecorale, l’uomo sospettato di aver sparato a un giovane cuoco all’interno del ristorante di Pescara “Casa Rustì”, in Piazza Salotto. Il tentato omicidio, ripreso da un video delle telecamere di sorveglianza del locale, è avvenuto ieri all’ora di pranzo. L’indagato, ha fatto sapere la questura di Pescara, ha 29 anni ed è di origini abruzzesi, ma vive all’estero.

L’uomo è entrato nel locale, dove era già stato nei giorni scorsi, intorno alle 13. Si è seduto a un tavolo ed ha pranzato, per poi entrare nuovamente dentro a chiedere altri arrosticini e vino, lamentandosi perché non voleva aspettare e perché, a detta sua, l’attesa per avere la carne era troppo lunga. Dopo una breve discussione l’uomo ha tirato un pugno in faccia al cuoco e ha estratto una pistola di calibro 22, gli ha sparato diverse volte: la vittima, un 23enne di origine dominicana che vive da anni a Pescara, è stato raggiunto da diverse pallottole in varie parti del corpo ed è stramazzato sul pavimento. A quel punto, l’aggressore ha girato attorno al bancone e ha sparato altri due colpi, ferendo il cuoco ad un polmone e ad una vertebra.

L’indagato dovrà rispondere di tentato omicidio. In totale l’aggressore ha sparato cinque colpi, il 23enne è ricoverato all’ospedale di Pescara, dove è stato operato due volte: le sue condizioni di salute del cuoco, padre di un bimbo di due anni, sono gravi. Le videocamere di sorveglianza del ristorante hanno filmato l’aggressione, mostrando distintamente il volto dell’uomo con la pistola. La questura di Pescara ha ricostruito che l’uomo, ormai ricercato “nel corso del pomeriggio, dopo essersi rifugiato presso alcuni parenti” è salito a bordo di un taxi: ed è sulla A14 che è stato bloccato. Quando la polizia si è messa sulle tracce dell’aggressore ha rintracciato il tassista, spiegandogli la situazione e istruendolo per evitare la possibilità che fosse preso come ostaggio, nel caso in cui ci fosse stato un blitz.

Alla fine dell’operazione, il 29enne è stato fermato nell’area di Metauro, in provincia di Pesaro-Urbino: aveva addosso una pistola semiautomatica che è stata sequestrata e verrà analizzata per accertarne la corrispondenza con quella che ha sparato nel ristorante di Pescara. L’aggressore è trattenuto negli uffici della polizia stradale. Le indagini sull’accaduto sono coordinate dal procuratore capo di Pescara, Giuseppe Bellelli, e dal sostituto procuratore Fabiana Rapino.

“Sto contattando il servizio sanitario svizzero per farmi mandare i documenti perchè il mio assistito ha una problematica psichiatrica” ha dichiarato l’avvocato Florenzo Coletti, che rappresenta Federico Pecorale. “Voglio capire bene che tipo di problematica c’è” ha aggiunto l’avvocato, “per sapere se bisogna richiedere una perizia psichiatrica, se è capace di intendere e volere”.

Coletti ha dichiarato di conoscere Pecorale da diversi anni, “oltre che un rapporto professionale a legarci c’è anche un rapporto di amicizia”: Pecorale, ha raccontato l’avvocato, è originario di Montesilvano (Pescara) ed è emigrato in Svizzera diversi anni fa con la famiglia. “Periodicamente viene in Abruzzo e tra l’altro lo avevo incontrato qualche giorno fa quando è venuto a trovarmi in studio per dirmi che si fermava qualche giorno a Pescara”.

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