La ministra tedesca per la Famiglia Anne Spiegel (Verdi) ha dato le dimissioni “per non recare danno all’Ufficio che deve affrontare grosse sfide”. Aveva ricevuto pesanti critiche per essere andata in vacanza in Francia per quattro settimane, appena dieci giorni dopo l’esondazione dell’Ahr di metà luglio 2021, quando era ministro della Renania Palatinato con delega all’Ambiente e vice-governatrice. Inoltre, era stata criticata per delle chat con i suoi dipendenti, da cui traspariva come dopo la catastrofe costata la vita in tutto il Paese a 134 persone, fosse in effetti preoccupata di salvaguardare la sua immagine politica. Una commissione di inchiesta parlamentare in Renania Palatinato, infine, si sta occupando di chiarire se il ministero dell’Ambiente avrebbe potuto lanciare prima l’allarme il giorno della catastrofe.

Ad appena quattro mesi circa dal ritiro dell’investitura dalle mani del Presidente Frank-Walter Steinmeier, la 41enne dei Verdi non ha resistito alle critiche. Da ultimo l’attacco dal capo dell’opposizione Friedrich Merz (Cdu) che dal podio di un talk show televisivo ne aveva chiesto apertamente le dimissioni. Lunedì, con una fuga in avanti aveva chiesto pubblicamente scusa per la sua condotta, assicurando che aveva comunque tenuto testa a tutti i suoi impegni politici e aveva rivelato che era stata travolta dal carico degli impegni familiari. Il marito aveva avuto un ictus nel marzo 2019 e i quattro figli piccoli sofferto del lockdown dovuto alla pandemia, lei stessa non aveva rinunciato alla candidatura per il suo partito alle regionali e aveva poi dovuto ricoprire due incarichi in gabinetto.

Le pressioni sono state troppo forti e non è stato sufficiente che il presidente dei Verdi Omid Nouripour le abbia coperto le spalle dichiarando: “Anne Spiegel ha ammesso errori con una trasparenza e schiettezza che nella vita politica non aveva precedenti”. Il segretario generale della Csu Mayer, pur riconoscendo degne di nota le scuse, aveva insistito sul fatto che la ministra non abbia detto la verità. Aveva dichiarato di aver partecipato in video alle riunioni di governo dalle vacanze, ma in effetti era solo rappresentata da uno dei due sottosegretari. Prassi che la governatrice della Renania Palatinato Malu Dreyer (Spd) ha definito giuridicamente valida.

Il cancelliere Olaf Scholz (Spd) ha preso atto della decisione di dimissioni “con grosso rispetto”. Dopo le scuse pubbliche della politica dei Verdi aveva sottolineato come nel governo abbiano sempre lavorato con grande fiducia, garantendole formalmente un appoggio indiretto aveva rimarcato che la dichiarazione di Anne Spiegel lo aveva colpito personalmente. Anche la ministra per l’Ambiente del Nord Reno Vestfalia, Ursula Heinen-Esser (Cdu) il 7 aprile aveva già dovuto dare le dimissioni per il suo comportamento all’indomani dell’esondazione dell’Ahr costata la vita a 49 persone del suo stesso Land. Era rientrata da Mallorca, dove ha una seconda residenza, il giorno dopo la catastrofe ma ci era ritornata appena due giorni dopo dichiarando di dover prendere la figlia piccola, ma in realtà per festeggiare il compleanno del marito. Lo scandalo sta allargandosi anche ad altri politici che erano andati al compleanno. Il 15 maggio, appena una settimana dopo lo Schleswig-Holstein, in Nord Reno Vestfalia si voterà per il rinnovo del Landtag.

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