Bagarre a “L’aria che tira” (La7) tra il portavoce di Potere al Popolo, Giorgio Cremaschi, e il giornalista italo-ucraino Vladislav Maistrouk. Nodo del dibattito è la strage di Kramatorsk e gli sviluppi della guerra.
Cremaschi invoca un negoziato, ma viene contestato da Maistrouk: “Molti pacifisti italiani, o perlomeno quelli che si definiscono ‘pacifisti’, vorrebbero scordarsi dell’Ucraina e non saperne niente, proprio come non ne sanno niente oggi e ieri. Noi non abbiamo a che fare con uno Stato aggressore, ma con uno Stato terrorista che non ha niente da invidiare all’Isis“.

Cremaschi insorge: “Lei è completamente pazzo. Tra l’altro, ha minacciato di fronte a me un giornalista. Ma non minacci anche me, perché non mi fa paura. Lei non è un giornalista, è un miliziano“.
Il sindacalista si riferisce allo scontro avvenuto nella trasmissione “Non è l’arena” tra il giornalista russo Alexey Bobrovsky e lo stesso Maistrouk, che nella discussione minacciato il collega (“Ridi fin che puoi, perché poi non riderai più. Abbi paura fino alla fine dei tuoi giorni, perché noi vi troveremo tutti, come ha fatto Israele dopo il 1972, troveremo tutti e li puniremo”).
“Io non ho minacciato nessuno di morte – si difende il reporter ucraino – A quel bastardo propagandista ho solo detto che la pagherà, come la pagheranno tutti i mandanti e tutti gli esecutori”.

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