Per la prima volta in 38 giorni Silvio Berlusconi condanna l’invasione russa dell’Ucraina. “Abbiamo un duplice dovere: quello di lavorare per la pace e quello di fare la nostra parte con l’Alleanza atlantica, con l’Occidente, con l’Europa, per porre fine a un’aggressione militare inaccettabile“, ha dichiarato il fondatore di Forza Italia nel saluto al congresso costituente di “Verde è popolare”, il nuovo soggetto politico dell’ex ministro Gianfranco Rotondi. Finora Berlusconi si era sempre detto genericamente preoccupato “per la situazione internazionale” o “per l’escalation del conflitto”, senza mai condannare una delle due parti. Ma ancora non è riuscito a pronunciare il nome del presidente russo Vladimir Putin, a cui è legato da un antico rapporto di amicizia e da cui non ha mai ufficialmente preso le distanze.

“Berlusconi ha fatto tutto quello che poteva per fare cessare la guerra e non ci sono tentennamenti nella partecipazione alla Nato e all’Occidente”, lo giustifica su RaiNews il coordinatore nazionale del partito Antonio Tajani. Mentre il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni infierisce sull’omissione: “Vedo che Berlusconi considera l’invasione russa dell’Ucraina inaccettabile. Meno male. Berlusconi continua però ancora una volta a non nominare Putin. Chissà perché, forse è l’imbarazzo per averci fatto scampagnate, e pure quegli accordi per il gas di cui vediamo in questi giorni le conseguenze”, scrive su Twitter.

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