Botta e risposta serrato a “Otto e mezzo” (La7) tra Marco Travaglio e Alessandro Sallusti. Il direttore di Libero accusa Travaglio di aver messo sullo stesso piano propaganda occidentale e propaganda russa, ma il direttore del Fatto Quotidiano non ci sta: “A ogni puntata mi sento accusare in qualche modo di stare dalla parte di Putin. Io in vita mia non ho mi scritto una riga a favore di Putin, sul quale ho detto sempre cose terribili. Quindi, pregherei chi mi accusa di stare dalla parte di Putin di citare una sola mia riga su di lui. Io l’ho sempre definito ‘autocrate’, ‘guerrafondaio, ‘criminale’”.

“Io non dico che sei dalla parte di Putin”, commenta Sallusti.
Travaglio elenca diverse frasi scritte sul quotidiano diretto da Sallusti: “Sul tuo giornale è stato scritto: ‘L’Europa ringrazierà Putin’; ‘Putin, unico difensore dell’Europa’. Il giorno prima dell’invasione russa dell’Ucraina, Sallusti ha scritto: ‘Fu un errore rompere con lo zar’. Sempre Sallusti nel 2015 definiva Putin ‘l’unico leader mondiale ad avere sempre una strategia chiara e il coraggio delle sfide solitarie’.”
“A me fa piacere che tu prepari i dossier”, insorge il direttore di Libero.
Travaglio continua: “Nel 2019 il tuo giornale spiegava che c’era una grande occasione di ‘Putin, il pacificatore’. Quindi, io vorrei esattezza. Se io ho scritto che sto con Putin o che tifo per lui, dimostramelo. Altrimenti spiegami perché ti piaceva fino a quando a Berlusconi piaceva. Poi Berlusconi ha smesso di parlare e tu hai smesso di parlare. E adesso dai pure lezioni. Basta, insomma, non se ne può più di questa storia”.

“Io non ho mai detto che tu sei filo-Putin – risponde Sallusti – e non l’ho detto neanche stasera. Io non rinnego una sola riga che ho scritto, perché Putin ha fatto credere al mondo di essere una certa persona e di voler fare certe cose”.
“A te forse”, replica Travaglio.
Sallusti aggiunge: “Putin era percepito anche come uno degli argini all’avanzata della Cina dal punto di vista commerciale ed energetico. Se adesso ha invaso l’Ucraina, capisci bene che non è più quel Putin lì”.
“Veramente quando tu elogiavi – chiosa Travaglio – Putin aveva invaso la Georgia e la Cecenia, i giornalisti morivano e mai nel loro letto, gli oppositori andavano in galera”.

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