L’obbligo al chiuso è confermato fino al 30 aprile, poi il governo deciderà se le mascherine potranno essere eliminate del tutto. Ma per alcuni la possibilità che i dispositivi per la protezione individuale possano sparire potrebbe essere pericoloso. Il consulente del ministero della Salute, Walter Ricciardi, in un’intervista a Il Messaggero, spiega la decisione dell’esecutivo e parla di “mascherine al chiuso per salvare l’estate. Il passo fondamentale compiuto dal governo è stato dare a questo calendario una gradualità e, soprattutto, sottolineare di essere sempre pronto ad adattare le proprie decisioni alla curva epidemica – dice Ricciardi riferendosi all’allentamento delle misure -. È importante perché già oggi la circolazione del virus non è solo forte ma anche in crescita. Alla luce dei dati attuali già a maggio ci troveremo a fronteggiare un momento delicato perché con l’eliminazione delle mascherine anche al chiuso e la liberalizzazione dei comportamenti è probabile che una risalita dei contagi ci sarà“.

Molti Paesi che hanno varato da tempo l’eliminazione delle misure anti-Covid fanno ora i conti con un’impennata dei casi. “Servirà sempre attenzione o saremo costretti anche noi a un passo indietro – avverte l’igienista della Statale di Milano -. Lo scenario e le dinamiche sono chiaramente simili. Ed è per questo che, ad esempio, io resto del parere che noi dovremmo tenere le mascherine al chiuso (da maggio non più obbligatorie, ndr) almeno fino a giugno. Credo che più in là sarà una decisione che il governo dovrà prendere. Lo stesso penso varrà per il Green pass per i luoghi al chiuso e affollati. Ma ripeto, si deciderà al momento opportuno”.

“Sino a quando la circolazione del virus rimarrà così elevata, ritengo personalmente una follia abolire l’obbligo di mascherina al chiuso per due ragioni: innanzitutto, per l’elevatissima contagiosità della variante Omicron, e ancor più di Omicron 2; in secondo luogo, perché la protezione del vaccino nei confronti del contagio è limitata (circa 60%) e declina rapidamente. Ragionevole, invece, la graduale uscita dal Green Pass, che ha ormai esaurito il compito primario di spinta alle vaccinazioni” dice all’Ansa il presidente della Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta sulla roadmap delle riaperture che, commenta, “è stata annunciata in una fase di massima tranquillità e pianificata durante la fase di iniziale di risalita della curva epidemiologica, con tutte le incertezze sull’entità della ripresa della circolazione virale e, soprattutto, del suo impatto sugli ospedali”.

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