La maggioranza degli italiani non è favorevole all’invio di armi all’Ucraina da parte del nostro Paese. A sostenerlo è l’ultimo sondaggio di Emg per Agorà, in onda su Raitre. Secondo la rilevazione il 55% degli intervistati è contrario all’invio di armi a Kiev, deciso dal nostro Parlamento nelle scorse settimane. Solo il 33%, e dunque uno su tre, è favorevole, mentre il 12% non risponde. Una maggioranza più ampia si registra tra i contrari all’entrata in guerra della Nato a favore dell’Ucraina: il 62% si espone contro questa ipotesi, come d’altra parte prevede la nostra carta costituzionale. Il 23%, e dunque quasi un italiano su quattro, è favorevole invece a schierare le truppe occidentali contro quelle russe.
Più controversa invece la questione della no fly zone sui cieli dell’Ucraina, chiesta a più riprese da Zelensky: secondo l’istituto di Fabrizio Masia la questione non è particolarmente chiara agli intervistati. Solo il 34%, infatti, è contrario a istituire il divieto di sorvolo sui cieli ucraini, mentre il 28% è favorevole. Il problema dell’istituzione della no fly zone è che poi bisogna farla rispettare: e dunque significherebbe schierare missili per abbattere gli aerei russi. Qualcosa di molto simile a una dichiarazione di guerra.
Sembrano avere le idee più chiare, invece, le persone intervistate da Demopolis: l’83% considera sbagliata la richiesta di no fly zone perché determinerebbe un’escalaton, che potrebbe portare alla terza guerra mondiale. Il rischio di un nuovo conflitto globale viene considerato dal 58% degli intervistati mentre solo il 38% considera inopportuno l’invio di armi a Kiev da parte dei paesi europei. Ipotesi, quest’ultima, considerata opportuna dal 43& degli intervistati. La stragrande maggioranza – l’80% – è favorevole all’accoglienza dei profughi, mentre per il 60% l’azione del governo Draghi per il contenimento dei costi delle bollette e della benzina è insufficiente. Bollette (76%) e benzina (71) sono tra le preoccupazioni economiche principali indicate dagli italiani relativamente alla guerra in Ucraina.