A San Pietroburgo – la seconda città più grande della Russia – continuano gli arresti, da parte della polizia, dei manifestanti che protestano contro la guerra in Ucraina. Le forze dell’ordine fanno salire le persone sugli autobus, parcheggiati nella piazza della città, per poi portarle via. Il dissidente politico Alexnei Navalny ha chiesto ai propri concittadini di scendere in piazza, ogni giorno, alle 19. Al momento gli arresti sono stati circa 7mila. I russi stanno sperimentando i primi effetti del significato “economia di guerra”: il rublo è in caduta libera e manca il contante.

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