L’Italia ha fatto i compiti abbastanza bene perché come fornitori di gas non abbiamo solo la Russia, che ci dà la gran parte, ma anche altri 5 Stati. Qui si parla di guerra tra Ucraina e Russia, che di per sé è una catastrofe, ma speriamo non ci sia. Tuttavia, sul gas penso che troveremo una soluzione grazie alle diverse opportunità di fornitura che abbiamo. Anche il fatto di aumentare la nostra produzione di gas, sia pure in quantità non eccessiva, va nella direzione di avere un po’ più di autonomia”. Così, intervistato da Maria Latella nella trasmissione “Il caffè della domenica” (Radio24), il ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani, si pronuncia sulla crisi tra Ucraina e Russia, aggiungendo: “Il presidente Putin negli ultimi giorni ha proposto un incontro a Draghi. Ripeto quello che ha detto il presidente del Consiglio in conferenza stampa qualche giorno fa: la posizione dell’Italia è indubbiamente con l’alleanza atlantica e si è discusso bilateralmente sulla questione delle forniture di gas con la Russia”.

Cingolani commenta poi le dichiarazioni polemiche di Angelo Bonelli di Europa Verde (“Perché vengono tassate le energie rinnovabili e non i profitti generati dall’aumento del gas a favore di determinate aziende?”): “Io sono quello che ha fatto il più grande piano rinnovabili per il futuro, quindi non credo che si possa dire che questa fase è contro le rinnovabili. Nell’ultimo decreto stiamo cercando di liberalizzare tutto. È una sciocchezza dire che abbiamo tassato le rinnovabili. Abbiamo invece pensato ai grandi impianti che prendono 300 euro per Mw/h di incentivo fisso da tanto tempo e – spiega – che vendono energia rinnovabile prodotta a costo quasi zero al prezzo del gas. Quindi, è necessario un prezzo equo, perché dobbiamo prima di tutto difendere le categorie vulnerabili, le imprese, le famiglie. Mi sembra davvero molto strumentale e lascerei perdere. Dobbiamo incentivare e accelerare sulle rinnovabili e, come ha detto già Draghi, rivedremo la questione dei sovra-profitti di alcune aziende dopo l’aumento del gas, ma in questo momento l’emergenza è data dalle famiglie e dalle piccole e medie imprese”.

Il ministro infine si esprime sull’emendamento al Milleproroghe con cui le forze parlamentari hanno ridestinato alle bonifiche le risorse spostate dal governo sulla decarbonizzazione di Taranto: “Come andrà a finire? Il Parlamento è sovrano, quindi dovremo rispettare questa decisione. Dopodiché, credo che l’urgenza di decarbonizzare in Ilva sia altissima, perché prima decarbonizziamo, prima il prodotto e l’azienda riacquistano competitività. C’è anche ovviamente l’importanza delle bonifiche – conclude – ma forse in questo momento la priorità uno è la decarbonizzazione. Credo che comunque si arriverà presto a una soluzione. È una cosa che interseca la storia dell’azienda con questioni finanziarie, con questioni di natura industriale e con questioni di natura ambientale. Bisogna sedersi intorno a un tavolo e capire cosa succederà. Al momento una risposta non ce l’ho”.

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