Il Copasir ha ascoltato il deputato di Forza Italia, Andrea Ruggieri, che aveva richiesto di essere sentito sulla vicenda che riguarda la trasmissione di Rai3 Report. In particolare, Ruggieri, in commissione di Vigilanza Rai, aveva nei giorni scorsi parlato di messaggi scambiati con il conduttore del programma Sigfrido Ranucci che contenevano, a suo dire, anche “minacce e allusioni sul possesso di dossier. Accuse smentite dallo stesso Ranucci, ma che il parlamentare berlusconiano ha voluto riferire anche al Copasir.

Un’audizione che ha portato allo scontro nell’Ufficio di presidenza della Vigilanza Rai tra il senatore M5s e vicepresidente della commissione Primo Di Nicola e la capogruppo di Fratelli d’Italia, Daniela Santanché. Di Nicola, in particolare, si è domandato “se la commissione di Vigilanza stesse operando correttamente sul caso Ranucci e se questo caso stesse rimbalzando sempre in maniera corretta dalla commissione parlamentare di Vigilanza Rai al Comitato di controllo sui servizi segreti“. Interrogativi per i quali l’esponente pentastellato ha chiesto nell’Ufficio di Presidenza che fossero informati i presidenti di Camera e Senato. “Da quello che si apprende leggendo i giornali – ha spiegato Di Nicola all’Adnkronos – il coinvolgimento dei massimi vertici dei servizi segreti, che a quanto sembra dovrebbero verificare l’attività giornalistica svolta da una trasmissione del servizio pubblico, non può non porre interrogativi sulla legittimità di queste attività che vanno a toccare questioni delicatissime che possono interferire sulla indipendenza e la libertà d’informazione“.

“Per questo -ha sottolineato Di Nicola – ho chiesto se non fosse il caso di informare i presidenti di Camera e Senato prima che il Copasir avvii l’audizione annunciata e l’indagine interna ai servizi preannunciata dai giornali”. Santanchè alla stessa agenzia di stampa ha confermato il botta e risposta: “Ho replicato a Di Nicola che ha tirato in ballo il Copasir perché non è prerogativa di noi commissari di Vigilanza Rai giudicare l’operato di un’altra Commissione. Ognuno, infatti, ha la sua indipendenza”. Inoltre, ha detto la senatrice di Fdi, “ho fatto notare che non aveva senso audire Ranucci e Di Mare ma bisognava sentire Fuortes, perché è lui l’amministratore delegato e deve rispondere su tutto quello che succede in Rai, visto che l’altra volta aveva liquidato in maniera molto spicciola e frettolosa quello che era accaduto”.

Chi non si tira indietro è il consigliere Rai, Riccardo Laganà, che sottolinea alcuni fatti: “Ranucci è uscito pulito dall’audit interno sul dossier falso e infamante nei suoi confronti, come anche dichiarato dall’Ad durante la recente audizione in Vigilanza. Per contro, stanno riemergendo vicende, filmati e personaggi già vagliati dalla magistratura competente e da due tribunali che hanno già appurato che Ranucci non ha mai acquistato video e che non è stato commesso alcun reato“. Infatti, come ricorda Laganà all’Adnkronos, “i giudici hanno definito legittimo il lavoro di Ranucci sia in fase di confezionamento delle inchieste che in quello poi di realizzazione, inchieste giornalistiche che peraltro avevano evidentemente già superato il vaglio delle strutture interne”. E ancora: “Risultano 19 archiviazioni per accuse rivolte a Ranucci e per contro una condanna riferibile a Tosi – prosegue Laganà – Doveroso avviare tutti gli ulteriori accertamenti di competenza necessari, su fatti comunque accertati dalla magistratura, ma altrettanto doveroso è che si tuteli con tutte le opportune iniziative un programma fondamentale per l’identità e l’immagine del servizio pubblico Rai. Non è un problema personale di un giornalista Rai, ma un problema di tutela e difesa del servizio pubblico e dei suoi programmi identitari, soprattutto quando reiterati attacchi arrivano da esponenti legati in qualche modo alla concorrenza“.

In mattinata il presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Alberto Barachini, ha scritto ai presidenti di Camera e Senato per informarli di quanto avvenuto in Commissione sul caso dei messaggi tra Ruggieri e Ranucci. Barachini nella lettera esplicita alla presidente Maria Elisabetta Alberti Casellati e al presidente Roberto Fico il desiderio di volerli informare sulle iniziative intraprese dalla Commissione e li informa dell’audizione chiesta ai vertici Rai su ogni aspetto della vicenda. Nella missiva inviata a viale Mazzini, Barachini parla di vicende che “meritano di essere attentamente approfondite, in primo luogo a tutela dell’azienda e della stessa trasmissione Report”. “A seguito della richiesta di aggiornamenti pervenuta alla Rai – replica viale Mazzini – si conferma che è nel pieno interesse dell’Azienda fornire tutte le informazioni sugli sviluppi degli accertamenti in corso a tutela dell’Azienda stessa, della trasmissione in questione, degli utenti e di tutti i soggetti a vario titolo coinvolti”.

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