Prima erano solo aneddoti, singole esperienze rimbalzate qua e là sui social: donne vaccinate che raccontavano di piccole alterazioni del ciclo mestruale. Ora si iniziano ad avere dati più robusti tanto che sembra che ci possa essere un legame tra vaccino e cambiamenti nel ciclo mestruale. Nulla di grave e permanente, sia chiaro. Ma i primi studi ci dicono che in effetti le alterazioni del ciclo mestruale possono essere comuni nelle donne dopo il vaccino anti-Covid. La ricerca più recente sull’argomento è stata pubblicata da un gruppo di ricercatori dell’Oregon Health and Science University sulla rivista Obstetrics & Gynecology e ha coinvolto circa 4mila donne.

I risultati suggeriscono che la vaccinazione può causare cambiamenti temporanei al ciclo mestruale. Più comunemente si tratta di piccoli ritardi, poco men di un giorno, dopo la seconda dose. E nelle donne che hanno ricevuto entrambe le dosi del vaccino nell’arco temporale di un singolo ciclo mestruale hanno sperimentato un ritardo del ciclo successivo in media di due giorni. Queste alterazioni, secondo lo studio, sono scomparse uno o due mesi dopo l’iniezione. Nessuna conseguenza importante e duratura, ma solo la conferma di esperienze aneddotiche. Per Alison Edelman, autrice principale dello studio, queste informazioni possono essere utili a preparare le donne ai possibili effetti della vaccinazione in modo che non debbano preoccuparsi inutilmente.

Edelman ha infatti ribadito che i risultati dello studio non dicono affatto che il vaccino antiCovid influisca sulla fertilità attuale o futura. “Se un individuo sta evitando la vaccinazione per evitare una potenziale interruzione del ciclo mestruale, i risultati di questi studi dovrebbero essere rassicurarli”, sottolinea Edelman. “In linea con altri report pubblicati in precedenza, non ci sono prove che suggeriscano che i vaccini abbiano un impatto a lungo termine sulle mestruazioni, sulla fertilità o sulla gravidanza”, aggiunge. Al contrario di chi si ammala di Covid. “Contrarre il virus può essere devastante per le persone in gravidanza se non vaccinate”, sottolinea la scienziata. “Pertanto, i benefici del vaccino continuano a superare i rischi”, aggiunge. Alterazioni del ciclo mestruale sono state registrate anche in un altro studio, condotto in Norvegia su circa 6mila donne. I risultati mostrano che quasi il 38% delle partecipanti ha notato delle alterazioni a prescindere dalla vaccinazione. Percentuale che è aumentata di poco, fino a quasi il 40%, nelle donne dopo la prima dose del vaccini e poco di più, 41%, nelle donne dopo la seconda dose. Il tipo di alterazioni segnalate sono molto simili a quelle dello studio americano.

Attualmente sono in corso ulteriori ricerche presso la Boston University, la Harvard Medical School, la Johns Hopkins University e la Michigan State University. I ricercatori hanno ampliato l’analisi, studiando i cambiamenti del ciclo mestruale in generale, quelli nelle donne con endometriosi e nelle donne che cercano di rimanere incinte. Gli studiosi stanno anche esaminando come i vaccini potrebbero aver influenzato il ciclo, in particolare la sua e i fastidi a esso associati. Di certo c’è che un numero crescente di ricerche dimostrano che il vaccino è sicuro ed efficace per le donne in gravidanza. Lo studio più recente, pubblicato la scorsa settimana dai Centers for Disease Control and Prevention, non ha riscontrato un aumento del rischio di parto pretermine o di nascite sottopeso tra i bambini nati da donne incinte che si sono sottoposte alla vaccinazione antiCovid, rispetto ai bambini nati da donne non vaccinate.

Secondo gli scienziati, la vaccinazione produrrebbe una forte risposta del sistema immunitario nei giorni successivi all’iniezione, che può causare modifiche temporanee ai cicli mestruali. Gli studi hanno anche documentato cambiamenti temporanei del ciclo mestruale tra le donne che si ammalano di Covid-19. I cambiamenti mestruali sono controllati da una parte del cervello chiamata ipotalamo, insieme alle ovaie, che usano gli ormoni come segnali. Questi segnali ormonali possono essere interrotti quando il corpo subisce cambiamenti che si verificano con un’infezione e persino con un vaccino. Ma, secondo gli scienziati, le alterazioni post-vaccino non sarebbero affatto preoccupanti.

“L’associazione tra flusso mestruale e vaccino antiCovid non rappresenta un fattore di rischio per chi è in cerca di una gravidanza”, rassicurano gli esperti della Società Italiana di Riproduzione Umana (SIRU). “Gli studi – commenta Antonino Guglielmino, presidente della SIRU – rilevano che le alterazioni del ciclo mestruale sono comuni nelle donne dopo il vaccino anti Covid e sono un fenomeno che tende a scomparire dopo qualche mese e comunque non condizionante l’apparato riproduttivo femminile. Questo legame tra vaccino e ciclo non comporta un aumento di rischio per chi è alla ricerca di una gravidanza né un’alterazione della fertilità, sia per via naturale che attraverso la procreazione medicalmente assistita”. L’unica accortezza che gli esperti SIRU consigliano, in caso di donne che intraprendono un percorso di fecondazione assistita, è di attendere circa 15-20 giorni prima di iniziare cure farmacologiche.

Intanto il comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza dell’Agenzia europea del farmaco sta esaminando casi di irregolarità mestruale. Si tratta di casi segnalati di forte sanguinamento mestruale e di assenza di mestruazioni (amenorrea) con i vaccini Comirnaty (Pfizer-Biontech) e Spikevax (Moderna). Il comitato aveva precedentemente analizzato le relazioni sui disturbi mestruali nel contesto delle relazioni di sintesi sulla sicurezza per i vaccini Covid approvati nell’Ue e aveva concluso all’epoca che le prove non sostenevano un nesso causale tra questi vaccini e i disturbi mestruali. Alla luce delle segnalazioni spontanee di disturbi mestruali con entrambi i vaccini e dei risultati della letteratura, il comitato di valutazione dei rischi per la farmacovigilanza ha deciso di valutare ulteriormente gli eventi. Dopo aver esaminato le prove disponibili, ha deciso di richiedere una valutazione approfondita di tutti i dati disponibili, comprese le relazioni dai sistemi di segnalazione spontanea, dalle sperimentazioni cliniche e dalla letteratura pubblicata.In questa fase, non è ancora chiaro se vi sia un nesso causale tra i vaccini Covid-19 e le segnalazioni di periodi pesanti o amenorrea, precisa l’Ema. Non vi sono inoltre prove che suggeriscano che i vaccini Covid-19 influenzino la fertilità, afferma.

Lo studio

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