Più di 70 persone che abitano tra i paesi delle Madonie sono rimaste senza un tetto, dopo le frane che hanno interessato i monti siciliani distruggendo case e strade. La situazione peggiore è quella di Polizzi Generosa, nel Palermitano, dove due case sono crollate e una terza è stata abbattuta. Il paese, che sorge sulla montagna, ha dovuto chiudere un’intera strada, la statale 643, un’arteria essenziale per la viabilità con l’esterno. Le altre abitazioni, le attività e i negozi che sorgono su questa strada sono stati sgomberati per sicurezza. “Chiederò lo stato d’emergenza”, ha dichiarato il sindaco Gandolfo Librizzi. “È una tragedia che coinvolge l’intero paese – ha continuato –, la viabilità e le attività commerciali. Non è una questione semplice, di facile risoluzione ma stiamo facendo tutto quello che possiamo fare”.

Subito dopo l’emergenza i tecnici si sono messi al lavoro per comprendere i motivi del movimento di un territorio che è stato già soggetto a frane in passato: “Una delle concause sono gli incendi estivi che hanno indebolito i versanti del paese – ha spiegato il sindaco dopo le relazioni – Il movimento della terra è stato causato dagli incendi e dalle piogge dell’inverno. Questi due eventi hanno accelerato il movimento della montagna”.

Mentre molti hanno contribuito a trovare una sistemazione per gli sfollati, per i quali è partita anche una raccolta di solidarietà, il vicino comune di Petralia Sottana, sempre in provincia di Palermo, ha fatto i conti con un’altra frana, probabilmente causata dalle piogge degli scorsi mesi, che ha portato il sindaco, su indicazione della Protezione civile regionale a sgomberare una ventina di abitazioni e a monitorare lo stato di altre cinquanta.

La Regione ha intanto stanziato 6 milioni di euro per un primo intervento nella zona interessata, dove precisamente 45 anni fa una frana aveva già portato al crollo di alcune abitazioni. Intanto il sindaco Leonardo Neglia chiede ai cittadini di “verificare l’esistenza di lesioni e di chiamare i vigili urbani o i carabinieri per monitorare questi dissesti”, dicendo ai cittadini di prepararsi al peggio: “Anche ad evacuare le case nel caso in cui si riscontrassero danni gravi nelle mura e nei pavimenti”.

La situazione nel territorio resta critica e un problema nell’autostrada Palermo-Catania, collegata all’impraticabilità delle strade statali di Polizzi Generosa, potrebbe spezzare in due l’intera isola. Altri smottamenti, intanto, si sono verificati a Cefalù, nella strada che porta al santuario di Gibilmanna. I sindaci dei tre paesi hanno lanciato l’allarme e chiedono un intervento, ma la situazione non sembra essere di facile soluzione: “Ci vorranno mesi – ha detto il sindaco di Polizzi Generosa – se dovesse capitare un incidente o un problema che provochi la chiusura dell’autostrada, non ci sarebbero altre soluzioni per percorrere la Palermo-Catania, se non quella di fare il giro da Agrigento o da Messina”.

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