Fiori bianchi e uno striscione con la scritta “Ciao Pare“. E poi il saluto degli amici sulle loro motociclette e scoter. Si svolti a Castions di Strada, in provincia di Udine, i funerali di Lorenzo Parelli, lo studente di 18 anni morto durante lo stage aziendale in un incidente sul lavoro. Il corteo funebre è stato accolto e “scortato” dagli amici della vittima, in sella alle loro motociclette, che erano anche la grande passione di Lorenzo. Centinaia di persone si sono date appuntamento fuori dalla chiesa del paese. Il parroco ha accolto il feretro per impartire la benedizione prima di entrare in chiesa. Anche al termine della cerimonia, sono stati sempre gli amici ad aprire la strada del carro funebre, in moto, accompagnandola fino al cimitero.

Poche ore prima, i genitori e la sorella di Lorenzo avevano diffuso una lettera aperta alle istituzioni e alla stampa. “Ci affidiamo alle autorità, quali cittadini fiduciosi nelle leggi e nelle istituzioni della nostra Repubblica. La sicurezza e la salute, la scuola e il lavoro richiedono adeguati strumenti di accompagnamento e protezione, strumenti che forse, nella triste perdita di Lorenzo, sono mancati – prosegue la lettera -. A breve le autorità competenti accerteranno fatti ed eventuali responsabilità“. La famiglia ha quindi voluto specificare di aver scelto, almeno in questo momento, di non rilasciare interviste. “Vogliamo esprimere gratitudine per l’interessamento e per la vicinanza che ci vengono dimostrate, abbiamo tuttavia deciso di declinare ogni invito da parte della stampa e dei media. La vicenda che ha investito nostro figlio Lorenzo e la nostra famiglia ci sembra infatti richiedere, innanzitutto, un periodo di silenzio, di riflessione e – come credenti, quali siamo – di preghiera, che intendiamo condividere con la nostra comunità e il nostro territorio, così straordinariamente solidali con noi”. Hanno infine ricordato che “questo volontario isolamento non implica mancanza di considerazione per la funzione assai importante che il mondo dell’informazione può e deve svolgere sul tema della sicurezza e della salute, nella scuola e nel lavoro. Due momenti cruciali nella vita di un giovane”. Intanto proseguono in tutta Italia le mobilitazioni organizzate dagli studenti per protestare contro le morti sul lavoro e in ricordo di Parelli. Venerdì 4 febbraio scenderanno di nuovo in piazza a una settimane dai cortei repressi con le cariche della polizia. Una gestione dell’ordine pubblico oggetto di polemiche e su cui si è espressa anche la ministra dell’Interno Lamorgese, giustificando in parte le violenze delle forze dell’ordine e parlando di “infiltrati in cerca di disordini”

Articolo Precedente

Scuola, il Cts al governo: “Stop alla dad per studenti vaccinati e guariti, quarantena ridotta a 5 giorni per chi non è immunizzato”

next
Articolo Successivo

La legge sulle ‘soft skill’ è l’ennesimo tentativo di snaturare la scuola

next