Dice che lui e il suo partito cercheranno di “rafforzare l’area centrale di un centrodestra“, coalizione che ha fondato che e che ancora oggi è” la prima scelta” degli italiani nei sondaggi. Dieci giorni dopo il passo indietro nella corsa al Quirinale, Silvio Berlusconi torna a parlare. Ma lo scenario è profondamento cambiato. Soprattutto dalle parti della destra. La rielezione di Sergio Mattarella ha lasciato fratture profonde nella coalizione che, sulla carta, avrebbe dovuto indicare il nuovo capo dello Stato. Matteo Salvini, apparso frastornato dalle trattative per il Colle, è finito sotto attacco da parte di Giorgia Meloni, che ha parlato più volte di un “centrodestra da rifondare”. E oggi uno dei colonnelli di Fdi, Fabio Rampelli, rincara la dose: “Riguardo ai rapporti con gli alleati, siamo in pausa d riflessione e sarebbe utile che se la prendano tutti”.

Il capo della Lega, da parte sua, ha cercato di guardare al centro, rilanciando l’idea della federazione di centrodestra sul modello del partito repubblicano americano “rivolta inizialmente alle forze che sostengono la maggioranza”. Quindi Forza Italia e Lega, escludendo Fdi. Un modo per provare a limitare i danni dell’avanzata elettorale dei meloniani. Berlusconi, però, non la pensa così. Intanto perché parla di Forza Italia come partito “perno della coalizione che si contrappone alla sinistra”: e dunque nessuna federazione con la Lega. “Forza Italia è impegnata, insieme con le altre sigle di centro, per rafforzare l’area centrale di un centrodestra che è ancora oggi per i sondaggi la prima scelta degli italiani, la coalizione che governa la maggior parte delle Regioni e centinaia di Comuni”, c’è scritto in una nota, diffusa al termine di una riunione tra l’uomo di Arcore, Antonio Tajani e i capigruppo Annamaria Bernini e Paolo Barelli. Berlusconi, in pratica, usa lo stesso tono di Meloni, visto che parla di una “nuova sfida dentro al centrodestra, per affrontare al meglio i prossimi appuntamenti elettorali: saremo il cuore di un centrodestra che si dovrà presentare alle prossime elezioni profondamente rinnovato“. Poi però torna a recitare il ruolo del leader di coalizione, quando detta le posizioni che devono essere tenute dal centrodestra: “Forza Italia è il partito che, con la sua fondazione, ha consentito la nascita del centrodestra. È stato e continuerà ad essere il perno della coalizione che si contrappone alla sinistra. Il centrodestra che abbiamo come orizzonte strategico è saldamente ancorato ai valori del Ppe: europeista, atlantista, garantista, cattolico e liberale”.

Non esattamente le posizioni tenute da Fratelli d’Italia, che d’altra parte da qualche tempo parlano come una forza autonoma, fuori dal centrodestra. “La nostra storia ce la siamo costruiti da soli molto prima che nascesse Forza italia. Abbiamo fatto congressi anche difficili, con tanto di scissioni per dare i natali a una destra moderna e conservatrice. Non è Giorgia Meloni che deve qualcosa a Berlusconi ma è l’Italia intera che gli deve essere riconoscente perché ha creato la democrazia dell’alternanza e mi auguro non dia ascolto ai ‘centrini’ che chiedono il ritorno alla Prima Repubblica, cioè al sistema elettorale proporzionale da cui trassero origine il pentapartito e tangentopoli”, ha detto oggi Fabio Rampelli a Tagadà, interpellato sul presunto obbligo di gratitudine di Meloni nei confronti di Berlusconi. La leader di Fdi, infatti, aveva detto a Quarta Repubblica su Rete 4: “Io a Silvio Berlusconi non devo niente”. Una frase che ha scatenato i retroscena sulla presunta messa al bando di Meloni dalle reti Mediaset. “Se si riferisce alla sua partecipazione al governo Berlusconi – spiega ora Rampelli – ricordo che quello era un governo di coalizione e Giorgia Meloni ne faceva parte in rappresentanza di Alleanza nazionale. Riguardo ai rapporti con gli alleati, siamo in pausa d riflessione e sarebbe utile che se la prendano tutti. La pace non è né vicina né lontana. È necessario discutere sulle regole che devono far funzionare a perfezione un raggruppamento conservatore, liberale e popolare che rappresenta oltre la metà degli italiani. Il nostro blocco sociale non merita lo spettacolo dato con la presidente del Senato la cui candidatura è stata colpita a tradimento dal suo stesso partito”.

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