“Il Movimento 5 stelle resta una cosa diversa dagli altri partiti. Gli iscritti sono la parola chiave, sono loro che votano attraverso la piattaforma. E questa è la spada di Damocle. Perché è ovvio che tutti pensano che la grande questione che resta sul tavolo è quella del limite dei due mandati“. È parte dell’analisi che Peter Gomez ha fatto durante la diretta quotidiana trasmessa sul Fattoquotidiano.it e suoi canali social, commentando lo scontro aperto tra Di Maio e Conte già poche ore dopo l’elezione di Mattarella al Quirinale.

“Era stato detto che la questione sarebbe stata ridiscussa, era stato detto che prima o poi avrebbe deciso la base. Si pensava che Conte, con il potere di dare delle deroghe, sarebbe stato più forte. In realtà non è così, su questi temi o sei bianco o sei nero, perché una volta che fai una deroga la regola non c’è più. Allora la domanda è questo: se vanno al voto, sceglieranno di mantenere i due mandati o di toglierli? Secondo me per mantenerli. La cosa migliore sarebbe che nei prossimi giorni votassero questa benedetta regola dei due mandati. In questo modo, tutti i parlamentari che hanno già fatto due mandati potranno decidere cosa fare: se fondare un altro movimento, se iscriversi a un altro gruppo, finire con Toti, e gli altri stanno lì nella speranza di essere rieletti e che serva come segnale per gli elettori. In altro modo, questa storia non si risolve. Credo che, al di là degli errori commessi, questa sia la questione di fondo: i due mandati”

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