Rai Cinema insieme alla Eliseo Entertainment di Luca Barbareschi ci sbattono bruscamente nella Milano del ’79, cuore ferito di quella stagione dove attentati e terrorismi neri e rossi misero a dura prova il paese fino alle fondamenta istituzionali. Non fu un caso di racket quello dell’orefice e orologiaio Pierluigi Torregiani, preso di mira perché armatosi di rivoltella in una città dove aprire un altro negozio voleva dire più rapine e scontri a fuoco. E di sconti quell’epoca non ne ha fatti, soprattutto a quest’uomo interpretato da Francesco Montanari.

Per Ero in guerra e non lo sapevo muove attori e messa in scena quasi come un western borghese Fabio Resinaro, lo aiuta un Montanari ben calato nel ruolo dal grilletto facile, anche se il suo milanese non convince. I geometrici totali in stile Google Maps girati con il drone su una città in superficie asettica ma pullulante di crimine sono invece la ciliegina tecnologica. Attraverso la metafora sull’aggiustare il meccanismo, che sia di un orologio, dei legami familiari o della società del tempo, si parla di giustizia faidaté, famiglie che vissero nella paura e delitti rimasti impuniti. Una piccola pietra pesante che denuncia nuovamente la stagione brigatista. Intrattenimento impegnato e ibrido tra piccolo e grande schermo, come evento in sala solo dal 24 al 26 gennaio ha avuto incassi miseri, fuori pure dalla top ten, ma grazie alla Rai, mai salva-film come in questi tempi, andrà in onda a metà febbraio in prima serata per l’anniversario dell’assassinio Torregiani.

Film in uscita – Dal terrorismo rosso al Giorno della Memoria, in sala pure le illusioni di Del Toro

AVANTI
Articolo Successivo

Evolution – Quel giorno tu sarai, il coraggioso, sconvolgente e romantico film amato e prodotto da Martin Scorsese

next