L’elenco dei sintomi del cosiddetto Long Covid è lungo e simile a quello dei sintomi dell’infezione. Passati oltre tre mesi dal contagio, persistono in alcune persone stanchezza, mal di testa, perdita di peso e afonia, sintomi fisici e respiratori, pesanti ripercussioni psicologiche. Eppure, non solo si è negativi ai tamponi, ma spesso da una prima analisi non si vedono danni “permanenti” a muscoli o tessuti.

“Due anni fa, osservando la prima ondata della pandemia, con il picco di polmoniti interstiziali – spiega il direttore della riabilitazione cardiologica dell’Asl 3 Piero Clavario – ci siamo attrezzati per provare a rispondere a un’emergenza che temevamo potesse avere ripercussioni peggiori sul lungo termine”. La buona notizia, dopo aver visto passare dalla palestra di riabilitazione 300 pazienti affetti da Long Covid, è che nonostante quadri pesanti, non si osservano conseguenze fisiche irrecuperabili: “Ma il Long Covid esiste, le persone non si sentono più le stesse, e i problemi muscolari li possiamo misurare e monitorare con strumenti di precisione. Manca il fiato, non si riesce più a fare cose elementari come salire una rampa di scale o portare la spesa, alcuni necessitano per mesi di supporto di ossigeno per respirare”.

Lo scopo della palestra di riabilitazione al primo piano del “Palazzo della Salute” di Genova è quindi quello di prendere in carico l’allenamento riabilitativo di questi pazienti: “È un percorso di qualche mese, a seconda dei singoli casi, ma fino a ora siamo sempre riusciti a riportare i pazienti al livello di salute dal quale partivano prima di avere il Covid – spiega il cardiologo – prescriviamo l’attività fisica come fosse una medicina, con dosaggio e durata. Le persone possono farcela anche senza di noi, ma stimiamo che la differenza nei tempi di ripresa possa essere di diversi mesi, con un rapido miglioramento della qualità della vita”.

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