L’assemblea dei deputati M5s, rigorosamente su Zoom, è stata solo l’anticipazione della riunione congiunta con i senatori e Giuseppe Conte di mercoledì 12 gennaio. Ma è importante per tastare gli umori e annusare il clima in vista del sempre più imminente voto per il Colle. L’appello dei parlamentari più vicini al presidente 5 stelle è stato chiaro: ora più che mai è necessario “dare pieno mandato a Giuseppe Conte” nella trattativa con gli altri partiti per individuare il candidato ideale per il Quirinale. Una richiesta che l’ex premier ha fatto personalmente la settimana scorsa, dopo che i senatori hanno fatto un passo in avanti chiedendo invece che ci si schierasse per un Mattarella-bis, costringendo i vertici a prendere posizione.

Anche stasera, a farsi portavoce dell’appello all’unità sono stati alcuni parlamentari “contiani” che hanno chiesto “compattezza” per dare forza al Movimento e “al nostro leader di poter rappresentare e portare a votazione un voto compatto”. Nella riunione, aperta dal capogruppo Davide Crippa che avrebbe assicurato il massimo coinvolgimento dei parlamentari nella scelta del candidato, alcuni deputati, tra cui Aldo Penna, hanno ricordato che anche “Conte ha già detto anche più volte in pubblico che si confronterà con noi e ci terrà aggiornati” ed è stato ricordato che è già stato “creato un gruppo con capigruppo e vice per un costante aggiornamento“. “Domani ascoltiamolo e diamogli pieno mandato” è stato l’appello lanciato da chi ha criticato anche l’appello pro-Mattarella dei senatori usando un metodo che, tra l’altro, “indebolisce il ruolo del leader M5s”. Ma le spinte perché i 5 stelle si facciano promotori della proposta per il bis di Mattarella non ci sono solo a Palazzo Madama. Anche tra i deputati M5s sale l’appello per un bis di Sergio Mattarella. Sarebbero stati già 5 o 6 gli interventi in assemblea favorevoli a richiedere un altro mandato al capo dello Stato: “Serve una figura di garanzia, serve Mattarella”, è stato il senso degli interventi, secondo quanto riferito da chi partecipa alla riunione.

Tra gli interventi c’è stato poi anche quello del deputato Vincenzo Spadafora, che ha chiesto ai suoi di non adagiarsi troppo sulla linea che sceglierà il Partito democratico. “Non dovrebbe essere il Pd a dirci chi dovremmo votare: se fanno nomi che non ci piacciono lo dobbiamo dire”, ha detot- Nel suo intervento, sempre secondo quanto riportato da chi partecipa all’assemblea, il deputato avrebbe affermato che “è giusto che la trattativa la facciano in pochi, a patto però che si segua una linea condivisa“. Sapendo, ad esempio, che se il nome per il Colle fosse quello di Mario Draghi il rischio sarebbe quello di “andare al voto anticipato”. La conclusione dell’assemblea è toccata al capogruppo Crippa che ha difeso i colleghi senatori: “Al Senato non hanno fatto uscire agenzie ad hoc, l’assemblea del Senato è stata molto importante. Hanno identificato un nome di garanzia”, ha detto secondo l’agenzia Adnkronos. E ha anche tranquillizzato gli animi per quanto riguarda il rischio di voto anticipato: “Per un altro governo servirebbe troppo tempo”, ha dichiarato.

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