Vito Cangini, 80 anni, nella notte tra il 25 e il 26 dicembre ha ucciso sua moglie a coltellate nella loro casa di Fanano di Gradara, in provincia di Pesaro e Urbino. I due erano sposati da 17 anni, ma agli inquirenti ha dichiarato che la motivazione del suo gesto è legata alla sua convinzione che la moglie lo tradisse: è questo, da quanto emerge, il movente dietro all’ennesimo femminicidio nel quale ad essere uccisa è stata Natalia Kyrychok. La donna, di origini moldave, lavorava come cameriera in un ristorante, aveva 61 anni ed era in Italia da più di 20 anni.
L’uomo, incensurato, secondo i racconti di chi lo ha visto il 26 dicembre, ha passato tutto il giorno a bere, fino ad ubriacarsi. Ad avvisare le forze dell’ordine non è stato lui, ma il titolare del ristorante dove Kyrychok lavorava. Non vedendola arrivare e non ricevendo alcuna risposta al telefono, si è preoccupato ed ha avvisato i carabinieri. All’arrivo dei militari dell’Arma, Cangini non ha retto e ha confessato il femminicidio. Il corpo della donna si trovava ancora sul pavimento della camera da letto, raggiunto da quattro coltellate al petto, secondo quanto emerso da una prima analisi della scientifica. Le indagini sul corpo della 61enne sono durate tutta la notte ed è stato ritrovato anche il coltello da cucina usato per commettere l’omicidio. Cangini è stato condotto e rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi con l’accusa di omicidio volontario.
Articolo Precedente

Trapani, trovato il cadavere di un uomo nelle campagne di Erice. “Picchiato a morte”. Si indaga per omicidio

next
Articolo Successivo

Sesto San Giovanni, madre e figlia trovate morte in casa: la 48enne si è tolta la vita dopo il decesso della 71enne per una caduta

next