George Harrison è morto il 29 novembre del 2001 e si celebra oggi il ventennale della scomparsa.

Aveva 58 anni e da tempo era malato di cancro. La morte avvenne alle 13.30 presso la casa di un amico a Los Angeles: con lui vi erano la moglie Olivia e il figlio Dhani, al tempo ventiquattrenne. Le sue ceneri, raccolte in una scatola di cartone, sono state sparse nel sacro fiume indiano, il Gange, secondo la tradizione induista.

Ecco, dopo esserci tolti le questioni gravi del racconto, non resta che riportare in nove punti (marchio di questo blog che proprio nel 2021 compie 10 anni) la storia di un personaggio straordinario. Come è facile immaginare, nove punti soltanto, non possono racchiudere “tutta la meraviglia” e quindi, per questioni di spazio, saranno negate molte parti della storia, ma ci piace pensare che, di quella narrazione, nessuno di voi ne sottenda il tratto… ergo, in random, leggerete semplicemente alcune curiosità connesse al “Quiet Beatle”.

E dunque, cominciamo.

1. George Harrison aveva soltanto 27 anni quando i Beatles si sciolsero

Meno di due mesi prima, Paul McCartney annunciò al mondo di non avere piani futuri per lavorare con i Beatles. Erano passati dodici anni da quando George si era unito alla band di John Lennon, The Quarrymen, poco dopo McCartney, suo compagno di scuola a Liverpool, nel 1958.

2. La prima canzone da lui scritta fu ispirata dal desiderio di offrire alle persone, la possibilità di… perdersi

Don’t Bother Me, fu scritta mentre era malato al Palace Court Hotel di Bournemouth, in Inghilterra, nell’estate del 1963. “È stato un esercizio per vedere se potevo scrivere una canzone – disse Harrison, non penso che sia una canzone particolarmente bella… Potrebbe non essere nemmeno una canzone, ma almeno mi ha mostrato che tutto quello che dovevo fare era continuare a scrivere, e poi forse alla fine qualcosa di buon o lo avrei scritto”. Il pezzo è apparso su With The Beatles, il secondo album in studio del gruppo.

3. Con ogni probabilità i Monty Python, senza il suo sostegno, non avrebbero raggiunto la meritata fama

Alla fine degli anni Settanta, l’amicizia con il gruppo di comici Monty Python lo stimolò nel finanziare la produzione del film Life Of Brian (1978), inizialmente rifiutato dalla Warner Brothers. L’iniziativa ebbe successo, tanto da indurlo a fondare con il socio Dennis O’ Brien la casa di produzione HandMade Films, parte della Dark Horse Productions, con l’obiettivo di finanziare pellicole dal budget contenuto, che le major avrebbero rifiutato.

4. Per “fare massa” inseriamo ulteriori “nove brevi”:

a) Il suo colore preferito era il viola;
b) Abbracciò il misticismo indiano alla fine degli anni 60, contribuendo ad allargare gli orizzonti dei Beatles;
c) Tra le canzoni scritte ricordiamo “Taxman”, “Within You Without You”, “Here Comes the Sun” e “Something”.
d) Nel 1988 ha co-fondato il gruppo “Traveling Wilburys”;
e) Aveva una sorella, Louise, e due fratelli, Harry e Peter;
f) Tra le influenze musicali ha spesso citato George Formby, Cab Calloway, Django Reinhardt e Hoagy Carmichael;
g) In linea con la tradizione induista, George è diventato vegetariano nel 1968;
h) Raccontava di aver perso la verginità in una stanza in cui anche gli altri Beatles dormivano.
i) Dopo lo scioglimento della band nel 1970, Harrison pubblicò il triplo album All Things Must Pass.

5. Fu lui per primo ad intuire il potere di iniziative benefiche collegate alla musica rock

Prima che Harrison organizzasse il Concerto per il Bangladesh del 1971, c’erano ovviamente delle esibizioni per beneficenza. Ma quando il suo amico indiano Ravi Shankar, gli raccontò della difficile situazione dei rifugiati del Bangladesh, vittime sia della guerra che di un devastante ciclone, Harrison si sentì in dovere di dedicarsi alla causa. Reclutò star come Eric Clapton, Bob Dylan, Ringo Starr, Billy Preston, Badfinger e Leon Russell. Insieme suonarono al Madison Square Garden il 1° agosto 1971 registrando due clamorosi sold-out.

6. Sui Beatles amava dichiarare:

“In quegli anni c’è stato fra noi un legame molto stretto. I Beatles non potranno mai dividersi davvero. La musica c’è, i film sono ancora lì. Qualsiasi cosa realizzata ci sarà per sempre.

7. Ha scritto Cracked Box Palace entro le pareti della sua mansion

Harrison soprannominò la sua villa di Friar Park di 120 stanze “Crackerbox Palace”. La proprietà di 66 acri, a circa 37 miglia a ovest di Londra, era di proprietà di Sir Frank Crisp, un avvocato che visse lì dal 1889 al 1919.

8. L’amicizia fraterna con Bob Dylan

Tutti e quattro i Beatles erano fan di Dylan e lo incontrarono per la prima volta nel 1964. Ma Harrison sentì un legame speciale con lui e trascorse settimane a casa sua, a Woodstock, a New York nell’autunno del 1968. Durante questo periodo scrissero insieme I’d Have You Anytime, che apparve in All Things Must Pass. I due sarebbero diventati compagni di band nei Traveling Wilburys e mantennero una stretta amicizia per tutta la vita.

9. Per chiudere … ulteriori “nove” brevi:
a) George Harrison era il membro più giovane dei Beatles;
b) È stato il primo Beatle a raggiungere la vetta delle classifiche – single e album – contemporaneamente;
c) È stato inoltre il primo Beatle a suonare negli Stati Uniti con un concerto tutto suo;
d) Frank Sinatra era un fan di George Harrison;
e) Era un provetto giardiniere con una forte passione per il verde;
f) Ha suonato il violino in All You Need is Love;
g) È sull’autobus per la scuola, che incontrò Paul McCartney;
h) Prediligeva l’uso di linee di chitarra scritte in ottave (I’ll Be on My Way);
i) Nel dicembre 1999 fu accoltellato per dieci volte da un folle entrato nella sua villa vicino Oxford. Fu la moglie Olivia a salvargli la vita, rompendo una lampada sulla testa dell’aggressore.

Ora, dopo aver ripassato “alcune questioni”, recuperate gratuitamente qui sotto – al link Spotify della mia pagina personale – “Nove canzoni Nove di George”.
Buon Ascolto!

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