“Il concetto dell’uno vale uno è la cosa più stupida che abbia mai sentito in vita mia”. Inizia così il discorso di Davide Serra, ospite alla Leopolda di Matteo Renzi, che ha voluto dimostrare come, secondo lui, Mario Draghi abbia risollevato le sorti del Paese, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista della crescita economica, “grazie a Matteo Renzi, perché la condizione per avere il governo Draghi, i migliori ministri, la competenza, i migliori scienziati, i migliori manager e non all’uno vale uno lo dobbiamo al concetto del merito, delle idee”. Il finanziere Serra ha tirato in ballo Giuseppe Conte, reo di aver causato migliaia di vittime e di aver fatto colare a picco l’economia. Nella “lezione” di Serra, però, non c’è spazio al fatto che l’Italia sia stato il primo Paese a essere stato investito dalla pandemia, non c’è spazio alla scelta di aver istituito il lockdown, non c’è spazio per eventuali indicatori come età media della popolazione o efficienza del sistema sanitario e della medicina territoriale e, viceversa, quando parla dell’arrivo “dei migliori”, e dunque di Draghi, si dimentica che il ministro della Salute è rimasto lo stesso e soprattutto non fa alcun cenno all’arrivo dei vaccini, che hanno abbattuto il numero dei morti soprattutto dalla primavera scorsa.

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