La struttura commissariale per l’emergenza Covid 19, guidata dal generale Francesco Paolo Figliuolo, ha avuto mandato dal ministero della Salute, di acquisire un quantitativo pari 50.000 cicli trattamento di farmaci antivirali orali per Covid-19 per ciascuna tipologia di molnupiravir e paxlovid. Per i quali si avvieranno le procedure per la stipula dei contratti e acquisto al fine di consentirne l’effettiva disponibilità non appena le aziende saranno in grado di fornirli.
Per quanto riguarda il Molnupiravir si tratta della pillola sviluppata dalla Merck – al vaglio dell’Agenzia europea del farmaco e che ha già ricevuto il via libera dall’ente regolatore per i farmaci nel Regno Unito – che secondo l’azienda produttrice è capace “di ridurre di circa il 50% il rischio di ricovero e morte nei pazienti con Covid in forma lieve o moderata”. In base ai dati della interim analysis, diffusi dalle società, il 7,3% dei pazienti che hanno ricevuto molnupiravir sono stati ospedalizzati o sono deceduti entro il 29esimo giorno dal momento della randomizzazione (28/385), a fronte di un 14,1% per i pazienti trattati con placebo (53/377). Inoltre, fino al 29esimo giorno di somministrazione, nessun decesso è stato riportato nei pazienti che hanno ricevuto la somministrazione di molnupiravir, a fronte di 8 pazienti deceduti trattati con placebo.
Il paxlovid è invece l’antivirale sviluppato da Pfizer. Secondo la casa farmaceutica “riduce il rischio di ospedalizzazione o morte dell’89% rispetto al placebo negli adulti ad alto rischio non ospedalizzati con Covid-19″. La pillola, se assunta insieme all’antivirale ritonavir, è altamente efficace se presa nei giorni successivi alla diagnosi secondo Pfizer. Due giorni fa è stata chiesta l’autorizzazione all’uso emergenziale alla Food and drug administation (Fda), l’ente regolatorio statunitense per i farmaci.