Ancora un rinvio per Mario, tetraplegico di 43 anni e immobilizzato da più di dieci per un incidente stradale, che ha chiesto di accedere al suicidio assistito. Nelle scorse ore è arrivata infatti l’ennesima risposta interlocutoria dall’Asur Marche (Azienda sanitaria unica regionale) che informa di non aver ricevuto ancora il parere del Comitato Etico Regione Marche (Cerm). A denunciarlo è stata l’Associazione Luca Coscioni in riferimento al “primo potenziale caso italiano: l’Asur “continua a procrastinare, senza alcuna indicazione temporale precisa, una procedura urgente la cui richiesta iniziale risale a agosto 2020”.

Il 43enne ha scelto di non andare in Svizzera per accedere al suicidio assistito (ha contattato Marco Cappato per ricevere aiuto, ottenendo poi il semaforo verde dalla Svizzera), e ha invece chiesto all’Asl di competenza di verificare le proprie condizioni per accertare i requisiti individuati dalla Corte Costituzionale (sentenza 242/19; caso Cappato\Dj Fabo) al fine di procedere legalmente in Italia. Dopo il diniego dell’Asur, il ricorso presentato dal collegio di difesa di Mario – avvocati Filomena Gallo, Massimo Clara, Angioletto Calandrini, Cinzia Ammirati, Francesca Re, Rocco Berardo, Giordano Gagliardini – è stato in un primo tempo respinto dal Tribunale di Ancona che in sede di reclamo ha invece imposto nel giugno scorso all’Asur di procedere con le verifiche.

A seguito di varie diffide dei legali, a settembre Mario è stato contattato dall’Asur per gli appuntamenti volti a verificarne le condizioni (colloquio con psicologi, medici palliativisti e neurologo) per accertamenti propedeutici al parere del Cerm, che sono stati eseguiti “scrupolosamente”. Il 14 ottobre è stato notificato a Mario l’avvenuto invio al Cerm della Relazione collegiale e i legali sono tornati alla carica con l’Asur per dare corso alla procedura. L’Asur il 12 novembre ha comunicato di essere ancora in attesa del parere del Cerm e dunque che “questo sarà depositato non appena trasmesso”. “In difetto di immediato e documentato adempimento dell’ordine del Giudice, – informa l’Associazione Luca Coscioni – saranno assunte tutte le tutele giudiziali ed istituzionali del caso”.

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