L’assessore alla Sanità della Regione Puglia, Pierluigi Lopalco, si è dimesso: ha rimesso il mandato nelle mani del presidente Michele Emiliano, che gli aveva assegnato tutto il settore della sanità e la gestione della task force anti Covid-19, per poi affidare gli aspetti della logistica al dirigente della Protezione civile, Mario Lerario, a partire dalla metà dello scorso mede si aprile. A confermare le dimissioni è lo stesso Lopalco, eletto in consiglio regionale con la lista Con grazie a oltre 14mila preferenze, in una intervista al quotidiano La Repubblica nella quale spiega di avere “con Emiliano un ottimo rapporto personale” ma che ci sarebbero state “divergenze su scelte cruciali”, come quella di somministrare un costosissimo farmaco ad un bambino affetto da Sma.

Su “sollecitazioni della politica, il presidente Emiliano ha deciso di accontentare una famiglia, due genitori – per i quali io, da padre, ho la più grande comprensione – che chiedevano di somministrare al figlio affetto da una grave malattia genetica, la Sma, un farmaco innovativo. E assai costoso. Costosissimo”, ha spiegato Lopalco. “Ora l’efficacia di questo farmaco – aggiunge – è riconosciuta soltanto nelle fasi molto precoci della malattia” e a determinate condizioni, ma il bambino in questione “si trova in una situazione diversa” e “dunque non è dimostrata l’efficacia del farmaco nelle sue condizioni di salute”. Quando “mi è stato chiesto di comprare il farmaco, ho detto chiaramente che una scelta del genere non avrei mai potuto avallarla”.

Lopalco, professore ordinario di Igiene dell’Università di Pisa, era stato chiamato dal governatore il 9 marzo 2020 per coordinare la task force contro la pandemia. A giugno, poi, la decisione di accettare la sfida della politica e di candidarsi per la prima volta al Consiglio regionale della Puglia, guadagnandosi il seggio. A fine settembre poi la nomina ad assessore alla Sanità, già promessa durante la campagna elettorale per le Regionali. Laureato all’Università di Bari, dal 2005 al 2015 ha lavorato nel Centro europeo per la prevenzione ed il controllo delle malattie (Ecdc) a Stoccolma, dove è stato capo del programma per le malattie prevenibili da vaccino. Ha pubblicato oltre 170 articoli su riviste scientifiche accreditate nazionali ed internazionali.

Lopalco – che continuerà a svolgere il ruolo per il cui è stato eletto – ha quindi sottolineato “che esiste un problema di resistenza fisica allo stress: ho messo a dura prova la mia tenuta, sono stanco. E credo sia normale”. E ancora: “Arrivo dal mondo della scienza, che ha delle sue regole. Non è facile avere a che fare con quelle della politica e della burocrazia”. Nei due anni di impegno in Regione Puglia, ha detto ancora Lopalco, “mi sono trovato di fronte a un sistema che è molto complicato da governare”. I livelli decisionali sono “tanti, tanti sono gli ostacoli, i punti di vista, gli interessi” e “per uno che, come me, è abituato a lavorare all’interno di un set di regole precise, non è facile”.

In sostanza “sento di aver esaurito il mio mandato iniziale”, ha sottolineato. “Ho anche consegnato un piano per il progetto della ristrutturazione del sistema di prevenzione che, con i tempi dell’amministrazione, della burocrazia e della politica, spero vedrà la luce – ha quindi concluso – Ecco, se c’è un elemento importante nella mia scelta questo è quello del tempo: in pandemia le decisioni si prendono velocemente, anche quando sono impopolari. E in questo il presidente Emiliano è un fuoriclasse, sono sempre stato molto solidale con il suo decisionismo. Quando si tratta di governare la sanità, però, le cose sono diverse: serve un ritmo e un metodo diverso”.

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