In Alto Adige è di nuovo emergenza negli ospedali a causa dell’alto numero di ricoverati per Covid. L’Azienda sanitaria della Provincia autonoma ha comunicato il rinvio di “numerosi” interventi chirurgici non urgenti già programmati. “I numeri delle infezioni Covid stanno aumentando e con loro, purtroppo, anche quelli delle persone che devono essere ricoverate in ospedale. In alcuni ospedali si stanno creando nuovi reparti dedicati a pazienti Covid. Questo andrà a scapito degli interventi non urgenti già pianificati”, ha annunciato l’Asl in una nota.

Oggi nel territorio altoatesino sono stati registrati 425 nuovi casi di contagio, che seguono i 338 di mercoledì e i 120 di martedì. Nel bollettino di mercoledì, Bolzano segnalava 68 ricoverati con sintomi (14% di tutti i posti letto disponibili, dati Agenas) e 4 persone in terapia intensiva (4%). Nella settimana 1-7 novembre, sempre stando ad Agenas, l’incidenza dei casi è stato di 216 ogni 100mila abitanti. La Provincia autonoma è in colore rosso nella mappa aggiornata sull’incidenza da Covid a cura del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, insieme a Friuli Venezia Giulia, Marche e Calabria.

Anche se la situazione nelle terapie intensive – grazie alle vaccinazioni – è “migliore rispetto all’inizio della pandemia, sempre più persone sono costrette a chiedere aiuto in ospedale”, scrive l’azienda sanitaria. “Nelle ultime settimane, tutti gli ospedali dell’Alto Adige hanno dovuto accogliere nuovi pazienti che non potevano più essere curati a casa”, si legge ancora nella nota diffusa. Fino ad ora, riferisce l’Asl, in “alcuni ospedali” era “possibile curare i pazienti infettati in stanze singole che si trovavano all’interno di altri reparti, sempre seguendo le più severe misure igieniche per il contenimento dei contagi”. Ora però, i singoli ospedali, “come ad esempio quello di Merano”, stanno “iniziando ad allestire delle zone separate – come nei primi giorni della pandemia – che fungeranno da reparti Covid”.

“Bisogna dirlo chiaramente – ha spiegato il direttore generale Florian Zerzer – ogni letto Covid manca altrove, inoltre ci mancano comunque 400 professionisti a causa delle sospensioni. Purtroppo, questo significa che dobbiamo rinviare numerosi interventi chirurgici non urgenti e già programmati”. Continueranno regolarmente invece le operazioni chirurgiche d’urgenza e la chirurgia oncologica.

Anche il contact tracing, ha annunciato l’Azienda sanitaria, “si sta rivelando difficile a causa dell’alto numero di casi”. Per limitare il più possibile la trasmissione del virus, Zerzer fa quindi appello al senso di responsabilità delle persone infette affinché si isolino immediatamente nel momento in cui cominciano ad avvertire i sintomi. Mentre l’Azienda sanitaria altoatesina ha rinnovato l’appello urgente a “farsi vaccinare o – se la seconda vaccinazione è stata eseguita più di 6 mesi fa e la persona ha più di 60 anni o appartiene al personale sanitario – ad effettuare la terza vaccinazione”.

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