L’ex primario del reparto di ginecologia e ostetricia del Santa Chiara di Trento, Saverio Tateo, è stato licenziato per “elementi di criticità oggettiva” nella gestione dell’unità operativa. Il provvedimento nei confronti del medico è stato annunciato dall’azienda sanitaria provinciale l’8 novembre, dopo che il Comitato dei garanti chiamato a valutare la risoluzione professionale del suo contratto ha espresso parere favorevole. A innescare la misura, la vicenda di Sara Pedri, la ginecologa forlivese 32enne scomparsa nel nulla dopo essere stata trasferita dall’ospedale di Trento a quello di Cles, da cui si era dimessa 24 ore prima della sparizione. Le indagini hanno infatti svelato che il sanitario sottoponeva i suoi assistenti a continue vessazioni, esasperando il clima lavorativo all’interno del reparto.

Pedri si era specializzata a Catanzaro e aveva vinto un concorso per lavorare in Trentino alla fine del 2020. Ma in pochi mesi, dopo il trasferimento, aveva cominciato a stare male, a perdere peso, a non rispondere più alle chiamate dei suoi familiari. Fino alle dimissioni del 3 marzo. Il giorno dopo quella data, la macchina della ragazza è stata trovata abbandonata vicino al ponte di Mostizzolo, sul torrente Noce, con il suo cellulare ancora all’interno, ma della donna nessuna traccia: gli inquirenti seguono la pista del suicidio, anche se il corpo della giovane non è ancora stato rinvenuto. Una vicenda che ha scatenato una bufera sull’ospedale trentino, con la commissione d’inchiesta istituita dall’azienda sanitaria che ha svelato nel reparto gestito da Tateo una situazione critica, fatta di turni di lavoro massacranti e umiliazioni. A raccontarlo, in una lettera scritta di loro pugno e indirizzata al direttore sanitario, ben 70 ostetriche che insieme ad altre decine di testimonianze hanno denunciato vessazioni e un trattamento del personale ai limiti della sopportazione. Per questo, già lo scorso luglio la struttura aveva trasferito il primario e la sua vice Liliana Mereu per incompatibilità ambientale: ora ha deciso di rimuoverlo definitivamente dall’incarico. Sul caso hanno lavorato anche i carabinieri del Nas, coordinati dalla Procura di Trento.

“Non ci sono fondamenti che giustifichino il licenziamento. Lo proveremo davanti al giudice del lavoro”. Queste la parole dell’avvocato Vincenzo Ferrante, legale di Tateo. Intanto sul caso sta investigando anche la Procura che ha iscritto nel registro degli indagati l’ormai ex primario e il suo braccio destro per presunti maltrattamenti e abuso dei mezzi di correzione ai danni di 14 medici e operatori sanitari, tra cui la stessa Sara Pedri.

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