Il trend del contagio è ancora in aumento, ma soprattutto crescono i ricoveri e i posti letto occupati in terapia intensiva. L’indice Rt nazionale sale ancora a 1,15, tornando per la prima volta in questo autunno sopra quota uno (non succedeva dal 27 agosto): significa che il coronavirus continua a diffondersi, perché un singolo malato infetta in media più di una persona. D’altronde, che i positivi siano in aumento lo dimostra anche l’incidenza: sono 53 i casi rilevati ogni 100mila abitanti. Tutte le Regioni sono ora a rischio moderato, ma preoccupa soprattutto la situazione nel Nord-Est, in particolare in Provincia di Bolzano e in Friuli Venezia Giulia, dove sono concentrati maggiori contagi e ci sono le percentuali più basse di vaccinati. È l’istantanea della pandemia descritta nel monitoraggio settimanale della cabina di regia sull’andamento del Covid realizzato da Iss e ministero della Salute.

Continuano a salire quindi incidenza e indice di trasmissibilità Rt. L’incidenza settimanale a livello nazionale è in risalita raggiunge il valore di 53 casi per 100mila abitanti tra il 29 ottobre e il 4 novembre, contro i 46 della scorsa settimana (22/10-28/10). Nel periodo 13-26 ottobre l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 1,15, in aumento rispetto alla settimana precedente quando era stato di 0,96 e al di sopra della soglia epidemica. L’Iss sottolinea che è stabile e sopra la soglia epidemica l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero (Rt=1,12). Si ritiene che le stime di Rt, precisa l’Istituto superiore di sanità, siano poco sensibili al recente aumento del numero di tamponi effettuati, poiché tali stime sono basate sui soli casi sintomatici e/o ospedalizzati. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 4%, rispetto al 3,7% della settimana precedente. Il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale sale al 5,3% contro il 4,5% del 28 ottobre. Il tasso di occupazione resta comunque sotto la soglia di allerta che è fissata al 10% per le terapie intensive e al 15% per i reparti di area medica.

In forte aumento il numero di nuovi casi di non associati a catene di trasmissione: 8.326 rispetto ai 6.264 della settimana precedente. La percentuale dei casi rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in aumento (35% vs 33%). È stabile invece la percentuale dei casi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi. Diminuisce lievemente la percentuale di casi diagnosticati attraverso attività di screening.

Sono 13 le Regioni e Province autonome che questa settimana registrano un’incidenza di casi di Covid sopra la soglia critica di allerta fissata a 50 casi su 100mila abitanti, soglia a partire dalla quale diventa difficile riuscire ad eseguire il tracciamento dei casi. I valori maggiori si registrano nella Provincia autonoma di Bolzano, con 189,1 casi per 100mila abitanti, e in Friuli Venezia Giulia dove il valore dell’incidenza ha raggiunto 139,6 casi per 100mila abitanti. I valori più bassi si registrano invece in Molise (11,1) e Sardegna (14,8).

Questi i valori Regione per Regione – Abruzzo (49,7 per 100mila abitanti); Basilicata (27,0); Calabria (52,5); Campania (66,2); Emilia Romagna (56,1); Friuli Venezia Giulia (139,6); Lazio (63); Liguria (52,1); Lombardia (34); Marche (50,2); Molise (11,1); PA Bolzano (189,1); PA Trento (63); Piemonte (38); Puglia (31,9); Sardegna (14,8); Sicilia (51,7); Toscana (57,7); Umbria (51,4); Valle d’Aosta (22,6); Veneto (75,3).

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