Nel febbraio del 2020 era diventato, suo malgrado, tra le persone più note del Paese. Mattia Maestri, 39 anni, di Codogno, meglio conosciuto come “paziente 1“, è il primo caso accertato di coronavirus in Italia. “Io sono la prima persona in Italia a cui il Covid è stato diagnosticato, non il primo infetto”, ha sottolineato qualche tempo fa al Corriere della Sera. Oggi l’Ansa ha scoperto che Maestri è stato indagato per epidemia colposa dalla Procura di Lodi. Nei giorni scorsi, dopo la richiesta della stessa Procura, il gip ha archiviato l’accusa. L’inizio delle indagini risale a un anno e mezzo fa. Il sospetto era che Maestri non fosse stato subito sincero con i medici dell’ospedale di Codogno, parlando dei suoi contatti. A fine indagini, comunque, non sono stati ravvisati reati. E’ stato riconosciuto che Maestri non risulta aver violato violato nessuna norma: da qui l’archiviazione.

Dopo essere finito per 18 giorni intubato in rianimazione, Maestri è stato dimesso dall’ospedale San Matteo di Pavia il 21 marzo, un mese dopo l’inizio del ricovero. Nelle rare interviste rilasciate ha sempre spiegato di voler “solo solo dimenticare”. Ha ripetuto spesso i suoi ringraziamenti “verso i dottori che mi hanno salvato, ho un debito di riconoscenza enorme, ma io ora voglio solo dimenticare”. Dopo i riflettori puntati addosso suo malgrado, infatti, Maestri ha sempre spiegato di voler tornare alla vita di ogni giorno: “Tutti mi cercano — diceva al Corriere nel primo anniversario della pandemia — Mi offrono persino eventi a pagamento. Ma l’unico mio desiderio è tornare una volta per tutte alla mia vita normale”.

Articolo Precedente

Brasile, diocesi e sindaco di Padova non accoglieranno il presidente Bolsonaro in visita alla città. Vescovo: “Forte imbarazzo”

next
Articolo Successivo

Cesena, va a fare il tampone per il Covid ma gli rimane incastrato nel naso: uomo finisce in ospedale

next