La parziale proroga del blocco degli sfratti durante l’emergenza pandemica, contenuta nel “decreto Sostegni” del governo Draghi, è legittima. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale in un udienza pubblica questa mattina: le censure sulle sospensioni dei Tribunali di Trieste e Savona non sono fondate. Le contestazioni riguardavano la costituzionalità delle norme che regolano le proroghe (articolo 13, comma 13, del dl n. 183/2020 e articolo 40-quater del dl n. 41/2021, entrambi convertiti in legge) fino alla fine del 2021 per le morosità maturate durante la pandemia. L’accusa era quella di aver favorito, tramite la sospensione, i conduttori rispetto ai locatori dell’affitto.

La Consulta ha ritenuto senza fondamento le obiezioni del giudice delle esecuzioni immobiliari presso il Tribunale di Savona – secondo cui la misura sarebbe sproporzionata e irragionevole oltre che contraria anche all’articolo 3 della Costituzione, che dispone l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge – e del giudice di Trieste che affermava che il blocco dei provvedimenti di rilascio è avvenuto anche in situazioni estranee all’emergenza sanitaria (tra queste anche le morosità accumulate prima della pandemia nel pagamento dei canoni di locazione). Con la sospensione rischiavano – sempre secondo il Tribunale – di sembrare autorizzate pratiche come le violazioni dei diritti di proprietà ed espropri senza indennizzo.

La Corte sottolinea nella sentenza, che deve essere ancora depositata, che i legislatori hanno progressivamente ridotto, con l’attenuarsi delle criticità dovute al virus, gli ambiti di applicazione della misura, che scadrà il prossimo 31 dicembre.

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