“Volevo ringraziare i tanti camerati di Torino che hanno lavorato per farmi rientrare in Circoscrizione“. È polemica per il post su Facebook di Massimo Robella, neo-eletto nell’ultima tornata di amministrative al Consiglio della Circoscrizione 6 del capoluogo piemontese per Fratelli d’Italia. Il quale, noncurante della bufera già in corso sul proprio partito per i rapporti con la “lobby nera” svelati dall’inchiesta di Fanpage, ha ben pensato di citare i “camerati”, termine usato nella galassia fascista per indicare i compagni di militanza politica, nel proprio ringraziamento pubblico post-voto.

E ha dato il via a un fuoco di fila di reazioni: “La candidata FdI al Consiglio comunale che a Roma ha preso più preferenze è Rachele Mussolini, nipote di Benito, e i neoeletti consiglieri di circoscrizione a Torino si autodefiniscono “camerati””, attacca Marco Grimaldi, consigliere regionale di Leu in Piemonte. “E non è certo l’unico: basterebbe fare un giro sulle bacheche degli eletti e dei nominati in Regione. Il complotto contro Fratelli d’Italia continua. Cara Meloni, risparmiati 100 ore di girato: il fascista basta non candidarlo. O basta non esserlo”.

“Negli ultimi tempi sta succedendo qualcosa di preoccupante. Si riaffacciano simboli, parole, atteggiamenti, gesti e ideologie che dovrebbero appartenere al passato. E lì dovrebbero rimanere. Dobbiamo rivendicare con orgoglio e coraggio i principi democratici e antifascisti, certi comportamenti sono inaccettabili e da respingere. Da tutti. Senza distinzioni”, è invece il commento del segretario metropolitano del Pd di Torino, Mimmo Carretta. “Se davvero per Meloni non c’è spazio all’interno del suo partito per fascisti, nazisti, razzisti e antisemiti, allora ne prenda immediatamente le distanze e soprattutto smetta di candidarli, nel rispetto della nostra Costituzione e di tutti i cittadini torinesi”, dichiara il deputato torinese M5s Davide Serritella.

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