E’ una storia di cieca e ordinaria burocrazia. Stanley Isaacs, un big, big di Hollywood, viene come guest star alla Prima nazionale del documentario Napoli Eden di Annalaura di Luggo, all’Archivio di Stato, un monumentale complesso benedettino, fatto di quattro piani e 70 chilometri di documenti. Direttamente da Los Angeles, munito di ben 3 certificazioni di vaccini. Sapete come sono gli americani sempre avanti a tutto. Stanley è invitato ovunque. Mrs Burocracy, nella fattispecie una sgradevole signora alla quale l’emergenza Covid ha dato un po’ di potere (usciera del Teatro Politeama ma dice di essere la responsabile) blocca il passo al produttore hollywoodiano: “Lei qui non entra. Non ha il green pass”.

What? “In America non abbiamo il green pass”… Ah, già dimenticavo noi italiani siamo i primi della classe, i primi nel mondo ad aver inserito il certificato verde… Ma come dice Crozza nel suo strepitoso monologo sul Green Pass in onda il 24 settembre: Non è che siamo dalla parte sbagliata? Intanto Stanley abituato ai red carpet da Oscar, a braccetto con Brad Pitt e Penelope Cruz, rinuncia al tappetino rosso sbiadito del Teatro Politeama. Peccato sarebbe stata una presenza davvero internazionale al balletto Paradiso del Campania Teatro Festival.

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