Sono diventati matti, la situazione è tragica: farli ripartire con cinque giri è veramente la roulette russa“. Non ha usato mezzi termini Valentino Rossi, che domenica 3 ottobre ha affidato ai microfoni di Sky Sport un duro sfogo sull’incidente accaduto poche ore prima sulla pista di Austin, in Texas, durante la corsa valida per il campionato di Moto3. Un episodio, il secondo in meno di due settimane dopo quello costato la vita al 15enne Dean Berta Viñales, che ha visto il pilota spagnolo Jeremy Alcoba salvarsi per miracolo dopo essere stato speronato dal turco Deniz Öncü e successivamente travolto da Acosta e Migno, a loro volta catapultati ad almeno 2-3 metri di altezza. Il centauro di Alanya, che ha innescato la carambola tentando un sorpasso, è stato sanzionato e non potrà correre nelle prossime gare di Misano e Portimao.

La squalifica di Oncu è una grande notizia. Mi dispiace per Deniz, ma ormai sono diventati matti, la situazione è tragica, è difficile. Devono fare veramente qualcosa”, ha dichiarato Rossi a margine della gara di Moto Gp che si è svolta dopo sullo stesso circuito e nel quale il marchigiano si è piazzato quindicesimo. “Nell’incidente di oggi ho avuto una paura mostruosa, anche perché c’era Migno nel mezzo; anche Acosta ha rischiato di brutto”, ha aggiunto l’atleta spiegando che “far ripartire quelli della Moto3 con cinque giri, è veramente la roulette russa“. “Più grave ancora è tagliare il rettilineo: in quel caso devono dare delle gare di sospensione, è da anni che ne parliamo. C’è bisogno che stiano a casa, perché così ci si fa male. Ognuno poi dice che è colpa dell’altro, ma i piloti sopra le righe più o meno sono quelli. Uno che guarda le gare, anche se non è un marshall, li vede. Bisogna che non corrano, altrimenti così è una carneficina“, ha concluso il pilota.

A Rossi hanno fatto eco anche altri corridori, tra cui l’italiano Andrea Dovizioso. Dure le sue parole: “Questi ragazzi devono capire come si corre. Non si diventa campioni del mondo facendo delle manovre aggressive, così non si arriva da nessuna parte. Chi si comporta così non ha capito niente di questo sport. C’è un limite, non è così che si vince un titolo. I giovani devono essere più tranquilli: non lavorano per imparare, ma cercano di fregare”.

Prima di Austin un altro incidente aveva scosso il mondo dei motori. Il 25 settembre il 15enne Dean Berta Viñales, pilota della Supersport 300 e cugino del campione di Moto Gp Maverick, è morto per le conseguenze di un incidente sul circuito di Jerez del la Frontera. Lo spagnolo classe 2006 è caduto in curva uno nel corso dell’undicesimo giro e successivamente è stato investito dai piloti che lo stavano inseguendo riportando gravi ferite alla testa e al torace. A nulla è servito l’intervento dei soccorritori.

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