Non esiste mediazione sul tema ambientale, il cambiamento deve avvenire adesso”. Lo dicono le migliaia di attiviste e attivisti che questo pomeriggio hanno marciato per le vie di Milano nella giornata di chiusura della Pre-Cop26. Sono arrivati da tutta Italia per puntare il dito contro i governi che “negli scorsi anni hanno agito come degli struzzi – come spiega Viola di Extinction Rebellion – mettono la testa sotto la sabbia e fanno finta di non vedere il problema”. C’è Luciano che arriva dalla Basilicata, “la regione con il più grande giacimento petrolifero in terraferma d’Europa che ha portato non sviluppo, ma sfruttamento dei territori”. C’è Lorenzo che vive a Ravenna e che vive tutti i giorni il problema dell’estrazione degli idrocarburi: “Un’attività che dovrà essere abbandonata e riconvertita al più presto”. E poi ci sono Laura e Franz che arrivano da Venezia, “la città che per prima in Italia subirà gli effetti del cambiamento il climatico”. I problemi sono diversi, ma il messaggio rimane sempre lo stesso: “Agite ora”.

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Il pre-vertice sul clima: decarbonizzazione, soglia di 1,5 gradi e un fondo per i Paesi poveri. In attesa di Glasgow, dai “grandi” solo annunci

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