Amazon Italia Logistica e sindacati hanno sottoscritto al ministero del Lavoro un protocollo di relazioni industriali. Nel documento viene affermato che “le relazioni industriali rappresentano un valore in sé” e le parti si assumono l’impegno a rispettare le norme del Ccnl Logistica, Trasporto Merci e Spedizioni. Una svolta, almeno sulla carta, da parte del colosso dell’e-commerce, tradizionalmente piuttosto allergico alle relazioni con i sindacati. Lo scorso marzo la catena logistica del gruppo era stata quasi paralizzata per alcuni giorni a causa di uno sciopero che per la prima volta aveva coinvolto tutta la filiera. “Il colosso di Seattle deve prendere atto, suo malgrado che il sindacato fa parte della storia e del percorso costituente del nostro paese e con questo deve confrontarsi, in Italia”, avevano affermato Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Assoespressi, presentando la mobilitazione.

“Negli ultimi mesi abbiamo lavorato al fine di stabilire un dialogo positivo con le organizzazioni sindacali in linea con quanto suggerito dal ministro del Lavoro. I protocolli siglati oggi rappresentano un’ulteriore prova del nostro impegno nell’instaurare un dialogo costruttivo e responsabile con i rappresentanti dei lavoratori sia a livello nazionale che di sito”, sottolinea oggi Amazon a commento della firma del protocollo.

L’incontro tra le parti è stato presieduto dal ministro del Lavoro Andrea Orlando che ha poi espresso “forte soddisfazione” per il risultato. “E’ una buona notizia – ha detto Orlando – penso possa contribuire a migliorare il quadro della situazione dell’ambito logistica, segnato da forte conflittualità”. “La firma del protocollo, si legge nella nota del ministero, completa il percorso avviato lo scorso aprile su impulso del ministro che aveva fornito alle parti una serie di indicazioni per il confronto bilaterale in materia di applicazione della normativa nazionale sul lavoro e in coerenza col Capitolo I del Ccnl Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, di sicurezza sul lavoro e di relazioni industriali tra l’azienda e le Organizzazioni Sindacali”.

Più nel dettaglio l’accordo prevede la realizzazione di iniziative a livello nazionale: momenti di confronto periodico sulle problematiche del settore e-commerce, anche in funzione del futuro rinnovo del contratto collettivo; confronti preventivi sulle strategie di sviluppo aziendale e di investimento negli ambiti territoriali; verifica delle opportunità di formazione professionale continua per gli addetti ai singoli settori, utilizzando tutti gli eventuali elementi di sostegno economico e normativo, anche attraverso l’associazione imprenditoriale di riferimento (Conftrasporto); individuazione degli strumenti più idonei per monitorare gli andamenti occupazionali, con l’obiettivo di favorire percorsi di crescita e continuità occupazionale; dialogo con i soggetti istituzionali su eventuali tematiche di carattere sociale e sanitario, con particolare riferimento a quelle legate all’emergenza sanitaria Covid19. Le parti si sono inoltre impegnate a verificare la corretta applicazione del contratto collettivo per accertare la congruità dei trattamenti economici e normativi per tutte le lavoratrici e i lavoratori Amazon, inclusi quelli in somministrazione.

L’accordo arriva mentre Amazon ha avviato le pratiche per l’individuazione di un’area nel Mezzogiorno in cui sorgerà un polo logistico per il Sud Italia. Lo stabilimento sorgerà nella provincia di Potenza ma dev’essere ancora sciolto il ballottaggio tra le località di Melfi e Tito. Il nuovo magazzino dovrebbe avere un’estensione di 25-30 ettari e creare un migliaio di nuovi posti di lavoro.

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Sottoscritto il protocollo tra Amazon e sindacati: “Primo passo, accordo unico a livello europeo. Prossimo step? Discussione su carichi di lavoro”

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