Un “mezzo moderno e flessibile” per gestire la viabilità o solo una questione “di interesse personale”? A diventare un caso è una zona a traffico limitato decisa a Foligno per una strada secondaria, via Campagnola, dal sindaco Stefano Zuccarini (Lega). Non ci sarebbe nulla di controverso se proprio su quella strada si trovassero un’abitazione della famiglia e il bar del fratello del primo cittadino. “Quella strada non è percorribile in sicurezza e da trent’anni c’è il problema dell’inquinamento acustico – spiega il sindaco – La casa poi non è mia, ma dei miei genitori”. Le giustificazioni non hanno convinto un gruppo di cittadini che hanno costituito vari comitati civici e presentato un ricorso al Tar. Secondo il presidente del comitato del quartiere San Paolo, Francesco Tartaglini, si tratta di “una situazione paradossale, un atto di forza inaccettabile”.

Dallo scorso maggio ben 40 ricorrenti tra associazioni, comitati, attività imprenditoriali e privati, assistiti dagli avvocati Giuseppe Caforio e Stefano Mingarelli stanno tentando di annullare la delibera che ha introdotto il varco, a rilevazione elettronica, in via Campagnola. Oltre a penalizzare alcune attività commerciali e turistiche – afferma il comitato – l’interruzione della viabilità contribuirebbe ad isolare ulteriormente i quartieri delle zone a Nord Est della città, come il popoloso San Paolo appunto. Il percorso alternativo – la tangenziale Nord Est – sarebbe congestionata dalle circa 10mila persone che ogni giorno si spostano verso il centro e costringerebbe gli autisti a percorrere fino a 12 chilometri in più – anche per chi abita nelle immediate vicinanze -, vanificando – insistono le associazioni – ogni eventuale beneficio ambientale o di riduzione dello smog.

Ma anche qui è guerra di cifre: secondo le stime del Comune, i chilometri aggiuntivi sono solo 1,4 “e unicamente su una delle possibili altre vie – quella da Roma – che verrebbe scelta “da 100 delle 4mila macchine che potrebbero invece passare per via Campagnola per quella destinazione”. Poi il provvedimento sarebbe stato inevitabile: “Questa è una via di un quartiere residenziale. Solo a causa di opere istituite in passato – che avevano portato all’isolamento viario di parte della città – ha continuato a essere usata come strada di collegamento urbano. Ma non ne ha le caratteristiche”. La Ztl risolve quindi un problema vecchio di almeno trent’anni, spiega l’amministrazione, che coinvolge anche la sicurezza dei pedoni: “E’ uno spazio di 5 metri in cui transitano ogni giorno più di 10mila veicoli, con una banchina di 20 centimetri – aggiunge il sindaco Zuccarini – Io stesso, che sono in carrozzina rischio di essere, tutte le volte che passo di lì rischio di essere investito”. Gli abitanti contestano allora le stesse condizioni di rischio anche su altri percorsi, come il doppio senso – ripristinato dopo il provvedimento – di via Nazario Sauro. Ma il primo cittadino non desiste: il malcontento degli abitanti deriverebbe dal varco con la telecamera. “Lo hanno consigliato gli uffici tecnici per non rallentare gli interventi di ambulanze e polizia. Una sbarra nello stesso punto sarebbe stata accettata più volentieri”.

L’obiettivo principale di limitare il traffico, secondo l’amministrazione, sarebbe limitare l’inquinamento acustico nell’area. Secondo le rilevazioni dell’Asl e di Arpa Umbria del 2018 – riferisce il sindaco – i rumori in via Campagnola supererebbero di 9 volte di giorno e di 11 e mezza la notte la soglia di tollerabilità acustica prevista per legge. “Già allora era stato chiesto all’amministrazione comunale precedente di agire. Era tutto previsto nel Piano urbano di mobilità sostenibile e addirittura un assessore della giunta precedente è stato indagato”. Prima della sua elezione, Zuccarini aveva presentato in consiglio comunale numerose mozioni: interrompere il traffico era una delle sue battaglie storiche. “Solo sue” ribattono i membri del comitato contro la Ztl.

Effettivamente i dati di Arpa Umbria collocano dal 2005 Foligno tra le città a maggiore rischio di inquinamento acustico nel centro urbano e la strada – ora Ztl – non è la sola che soffre il superamento dei limiti. Deviare il traffico su altre vie rischierebbe – come sostiene il comitato – di spostare o peggiorare il problema su altre zone, tormentate oltretutto dalle continue chiusure – o le periferie che già potrebbero subire un disagio negli spostamenti quotidiani. “Credo che la tangenziale Nord Est faccia il suo dovere, in futuro però potranno esserci dei nuovi interventi per migliorare la viabilità” ammette il sindaco.

Anche considerati gli eventuali benefici della chiusura di via Campagnola, c’è però un altro aspetto che gli abitanti non riescono ad accettare: il possibile conflitto d’interesse del sindaco. Zuccarini – nonostante la sua residenza si trovi altrove – frequenterebbe spesso la “strada della discordia”, perché lì si trova la casa dei suoi genitori. E poco più in là, sempre sulla stessa via, si trova un bar di proprietà del fratello del sindaco. “Già prima della Ztl – racconta il presidente di uno dei comitati civici, Francesco Tartaglini – il doppio senso era ostruito dalle auto che posteggiavano lì davanti. Il sindaco aveva avuto già da dire con la polizia locale e aveva chiesto in Consiglio di ampliare il parcheggio”. Il primo cittadino si difende: “Davanti al bar ora le macchine non arrivano. Come può essere un vantaggio togliere 10mila possibili clienti che si fermerebbero a prendere il caffè da mio fratello?”.

Resterà infine da chiarire la regolarità della procedura di approvazione della Zona a traffico limitato. L’avvocato Caforio nel ricorso al Tar evidenzia le differenze tra le conclusioni del Piano urbano di mobilità sostenibile e la decisione del Consiglio Comunale. Invece riguardo al presunto conflitto d’interesse del sindaco sottolinea: “C’è e avrebbe dovuto indurre il primo cittadino a non partecipare alla votazione”. Puntuale però la risposta di Zuccarini: “Tutti i documenti sono consultabili, dal Pums alla delibera di approvazione del 2 dicembre 2020. Non si può fare ricorso solo perché non si sapeva dove leggere una decisione pubblica. E’ come dire di non conoscere una legge, perché non la si è letta sulla Gazzetta Ufficiale. Le motivazioni dei ricorsi io le spiego in tribunale, agli organi competenti, non facendo pubblicità sui social“. Intanto da mesi gli striscioni di protesta appesi sulla via vengono appesi e subito rimossi dalla polizia locale. La battaglia di via Campagnola è ancora lunga.

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