La giunta del sindaco Luigi Brugnaro propone una variante che autorizza un maggiore consumo del suolo e modifica la destinazione di aree per circa 218mila metri quadrati. Il consiglio comunale, a maggioranza, approva. Ma pochi giorni prima la società sportiva Reyer Venezia Mestre, di proprietà del sindaco, aveva portato a compimento un’operazione di acquisto di terreni agricoli che, proprio in base a quella variante, sono stati destinati ad ospitare strutture e infrastrutture sportive. Si tratta di 4 ettari e mezzo che si trovano vicino al palasport “Taliercio” di Mestre dove gioca la squadra di basket che è stata campione d’Italia sia maschile che femminile. Le carte mostrano uno strano gioco di tempi, modi e persone, a dir poco singolare. Merita di essere raccontato visto che sulla gestione del Comune di Venezia e sugli interessi del sindaco-imprenditore si sono accesi di recente i riflettori, con interrogazioni parlamentari che chiedono se siano davvero distinti e distinguibili gli ambiti pubblici e privati del primo cittadino, un uomo che ha fondato un impero economico e che da poco è sceso in campo con il partito Coraggio Italia.

IL ‘SISTEMA BRUGNARO’ – Il “sistema Brugnaro” e il supposto conflitto di interessi a cui avrebbe dato vita è stato tirato in ballo dalla senatrice Orietta Vanin del Movimento Cinquestelle e dal segretario nazionale di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni, nonché da esponenti del Pd veneziano, il capogruppo Monica Sambo e il consigliere Giuseppe Saccà, fanno riferimento soprattutto alla proprietà di una vasta area in località Ai Pili, sulla sponda mestrina della Laguna, che diventerebbe la Porta di Venezia, attirando in futuro un grande flusso di turisti. Ma si mette in dubbio anche l’effettiva indipendenza del blind trust a cui Brugnaro ha affidato la gestione delle sue attività economiche, sostenendo che non interferiscono con quelle amministrative. L’interessato ha replicato all’inchiesta giornalistica sui suoi presunti conflitti d’interesse che il quotidiano Domani sta portando avanti negli ultimi giorni: “Contro di me hanno scatenato la macchina del fango, come fu fatto con Silvio Berlusconi, sperando che la gente pensi che sotto sotto ci sia qualcosa di vero. Ma qui ci sono offese senza alcun fondamento e denuncerò per questo”.

LA VARIANTE URBANISTICA – In realtà per l’imprenditore sessantenne che ha fondato il gruppo Umana – una ventina di società, un fatturato da 700 milioni di euro – non è facile evitare che le scelte del palazzo abbiano effetti sulle sue attività. La questione dei terreni acquistati dalla Reyer nel dicembre 2019, raccontata da Domani, è un esempio eloquente. Con una delibera del 7 settembre 2017 la giunta comunale aveva individuato gli “ambiti di urbanizzazione consolidata”, uno strumento necessario per la gestione dello sviluppo del territorio, anche in ottica di controllo del consumo del suolo. Nel frattempo con un bando dell’ottobre 2016 era stato indetto un avviso pubblico per raccogliere idee, proposte e progetti per un piano di interventi di trasformazione. Il 25 luglio 2018 una delibera di giunta aveva approvato gli indirizzi di piano sulla base delle “istanze dei soggetti privati” sottoposte a istruttorie urbanistiche. Il risultato di questo lavoro è stata la “Variante al Piano degli Interventi, relativa all’individuazione di ambiti soggetti a riprogettazione urbana”, presentata dall’assessore all’urbanistica, il geometra Massimiliano De Martin, che il consiglio comunale ha approvato il 13 dicembre 2019. Il sindaco era assente e non ha votato, ma a favore si è espressa Barbara Casarin, che fa parte del gruppo di Brugnaro, lavora come assistente giudiziaria in Corte d’Appello ed è sorella di Federico Casarin, presidente della Reyer.

LA SCHEDA NUMERO 8 – Le schede di “riprogettazione urbana” del piano sono 18. Ma è interessante la “numero 8” perché riguarda i terreni che la Reyer ha acquistato da Pacifico Soravia, il costruttore mestrino che aveva presentato istanza per la variazione urbanistica. Si trovano in via Martello a Mestre, non lontano dal palasport dove giocano le squadre della Reyer. La variazione riguarda un’area di 65mila metri quadrati con destinazione d’uso residenziale e possibilità di costruire unifamiliari e bifamiliari a schiera (166 abitanti teorici indicati), per un’altezza massima di 7,5 metri. Sul Piano Urbanistico Attuativo andrà calcolato “il maggior valore generato dall’intervento”. Inoltre “è ammessa la monetizzazione totale o parziale degli standard urbanistici a discrezione dell’Amministrazione Comunale”. In ogni caso la lottizzazione dovrà garantire “l’accessibilità all’area per sport e spettacolo esterna all’ambito d’intervento, posta a nord-est”.

L’AREA REYER – C’è infatti nel Piano una seconda area, destinata a impianti e attività sportive che è quella che la Reyer ha acquistato da Soravia. L’acquisto, dalla visura storica dei terreni, risale al 3 dicembre 2019, dieci giorni prima dell’approvazione del piano. La Reyer acquistò il terreno “seminativo” (foglio 142, particelle 876, 865, 878) pari a 4 ettari, 51 are e 62 centiare. Sulla proprietà Soravia (in totale una quarantina di ettari) erano stati effettuati alcuni frazionamenti in febbraio e aprile 2019. Evidentemente era il preludio della cessione. “Quei terreni li comperai nel 2003 da un bellunese, cadorino come me – racconta Soravia – Ma erano però già edificabili, visto che avrei potuto farci un albergo per lo sport. Ma il vincolo esistente non poteva restare all’infinito e io costruisco case, non palestre. Così ho chiesto l’inserimento nel piano”. Se lui ha ottenuto di poter costruire villette, anche per il vicino terreno ceduto alla Reyer fu cambiata la destinazione, non più agricola, ma sportiva. Perché la Reyer comperò? “Mi dissero che quei terreni gli servivano per costruire alloggi per atleti e poi ho saputo anche che vorrebbero farci palestre per il pubblico”. Dal Piano emerge che i terreni venduti alla società del sindaco dovranno prevedere una componente verde tale da adeguarla al Piano di Assetto del Territorio Comunale che prevede una “rete ecologica in tutta la zona agricola di cintura”. “A firmare l’atto di acquisto venne il presidente della Reyer, Federico Casarin”. Quanto pagarono? “Mi pare 14,80 euro al metro quadrato, due ettari per lo sport, il resto a destinazione agricola”. L’atto è datato 3 dicembre 2019, il 13 dicembre il consiglio comunale ha votato la trasformazione dei terreni, rendendoli edificabili.

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