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Cambiamento climatico, talebani al potere, guerra no vax: da dove (ri)cominciare?

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Siamo un Movimento Culturale che ha l’obiettivo di riscrivere l’immaginario della contemporaneità per lasciare alle nuove generazioni un sistema valoriale capace di orientarle nello sviluppare buone pratiche.

Ma in questo cupo scenario mondiale, le braccia rischiano di cadere. La terra brucia, e brucerà sempre di più, mentre i ghiacci si sciolgono, il livello del mare si innalza ogni anno e molti animali muoiono, alcune specie per sempre. Intanto, le battaglie di civiltà che hanno portato il Medioevo nella democrazia moderna franano di fronte ai guerrieri barbuti che uccidono le donne e devastano in ogni senso un paese, in nome di una furia barbara che arriva come una scheggia impazzita dal passato selvaggio di un tempo circolare: brutale scenario fantascientifico.

Anche nell’evoluto Occidente, però, si combattono guerre senza senso, frutto di ignoranza e paura, sterili, suicide, stupide: di fronte a un nemico comune, un virus intelligente e letale, violento e pericoloso, le società, le persone, i gruppi non riescono a unire le forze, a fare del genio che ci ha portati a diventare la specie dominante una risorsa, a cooperare per salvarci, salvarci tutt*: fazioni si combattono dietro barricate, ci si divide in squadre, si contrappongono posizioni drastiche, si rende impossibile quel dialogo che permette una riflessione collettiva, di sviluppare valore.

Di fronte a performance così deludenti da parte della nostra specie, in un momento di enorme difficoltà planetaria, dove cercare la forza, la creatività, per trasformare il veleno in medicina, per ribaltare il nostro svantaggio in opportunità, per dribblare il nefasto corso della storia (di cui siamo gli unici responsabili) e compiere un salto evolutivo che ci permetta di diventare campioni di valore?

Se non aiutano le Weltanschauung fortemente promozionali della filosofia, della bioetica, della morale (la politica al momento è ahimè la grande assente), si può provare ad assumere lo sguardo dei bambini e delle bambine, dei figli che stiamo crescendo e che in questo mondo dovranno abitarci, un giorno da soli, senza di noi. Bambine che, se non ci diamo una mossa a invertire la rotta, rischiano una vita con stupri o violenze, molte e molti di loro perseguitati per l’orientamento sessuale, destinati a diventare nonni di nipoti senza casa, senza lavoro, in un pianeta alla fine della sua vita, senza più risorse per tutt*.

Occorre cambiare tutto, adesso. Noi di ReWriters vi poniamo quattro domande che riteniamo essere nodi essenziali per prospettare la riuscita di questa “rivoluzione valoriale”, nella speranza di poterci confrontare sul nostro canale Telegram:

1. Un punto di vista è solo la vista da un punto: come considerate questo assunto, basato su pluralismo, inclusività, dialogo? Esistono valori universali o tutto ha una sua relatività storica, socioculturale? Come si salva la democrazia quando si escludono derive minoritarie?

2. Visione egologica e visione ecologica: come spieghereste il dato scientificamente rappresentabile secondo cui il modello cooperativo è evolutivamente conveniente rispetto a quello competitivo?

3. Da predatori della terra a suoi custodi: che motivazione date al fatto che noi esseri umani, specie principe nella scala evolutiva, abbiamo assunto comportamenti autodistruttivi, quali quelli di depredare il pianeta che ci ospita, fino a renderlo inadeguato alla nostra sopravvivenza? Come creare una cultura della custodia?

4. Diritti e responsabilità: perché, secondo voi, il diritto alla felicità di alcune persone viene percepito come lesione della qualità della vita di altri o oltraggio a valori particolari considerati universali? Come possiamo assumerci la responsabilità di fare in modo che ovunque nel mondo le persone Lgbtqi+, le donne, i bambini, le persone disabili o appartenenti a etnie minoritarie in una maggioranza, e altre categorie discriminate possano essere rispettate, tutelate e sentirsi a proprio agio così come sono e nel luogo dove si trovano?

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